La moneta di proprieta' nel Terzo Reich
Un altro, clamoroso caso di moneta statale esente da debito che ebbe l'effetto di domare in pochi
anni l'iperinflazione, la recessione e la disoccupazione, eliminando il debito pubblico e non
facendone contrarre di nuovo durante una lunga guerra, fu quello delle Reichsbank diretta da Hjalmar Schacht durante il Terzo Reich. Il Nazionalsocialismo, volendo impegnare la Germania in una guerra gigantesca, aveva bisogno sia di rilanciare l'economia, che di armare il Paese, che di legare a se' la popolazione, per indurla ad accettare di combattere e morire; e tutto cio' era da
realizzarsi partendo da una situazione disastrosa di economia e finanza. I fini perseguiti dal Nazionalsocialismo e l'esito della sua politica sono anche troppo noti e non abbisognano di commenti, ma la soluzione tecnica adottata sotto di esso per il problema economico-finanziario risulto' efficacissima, in se'. La Germania, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, era si' distrutta, ma, come per magia, non aveva accumulato alcun debito pubblico.
Quella soluzione era tanto efficace che gli Alleati, i quali, a causa della guerra, si ritrovarono gravati da un debito pubblico moltiplicato verso le loro rispettive Banche Centrali, imposero alla Repubblica Federale Tedesca di rinunciare alla moneta senza debito e di adottare anch'essa il sistema di indebitamento verso la sua Banca Centrale.
Ossia, la Repubblica Federale Tedesca dovette spogliarsi della sovranita' monetaria inerente alla sovranita' statale, cedendola alla Bundesbank, cosi che in seguito, per finanziarsi, si ritrovo' a dover pagare a essa il denaro, indebitandosi. Altrimenti si rischiava che i popoli delle grandi democrazie che avevano sostenuto tanti sacrifici per difendere la democrazia e donarla ai Tedeschi, scoprissero che quelle non erano affatto democrazie, ma plutocrazie bancarie che si erano arricchite grazie ai
sacrifici e alla guerra, e che forse l'avevano persino voluta.
E il debito pubblico tedesco sali' a 7 miliardi di marchi nel 1959, a 17 nel 1955, a 33 nel 1965, erodendo la capacita' dello Stato di svolgere i suoi compiti, e comprimendo i redditi e gli investimenti privati.
Gradualmente il miracolo della ricostruzione postbellica tedesca si imbolsi' e la Germania cesso' di rappresentare un pericoloso termine di paragone per i cittadini delle potenze vincitrici della guerra, ma vinte dal loro indebitamento pubblico verso le rispettive Banche Centrali e dal conseguente carico fiscale.
Sul punto evidenziamo che il debito pubblico degli USA era di 25.000 milioni di dollari nel 1919, di 270.000 milioni nel 1945, e di 475.000 milioni circa dopo il pasticcio del Vietnam.
Fonte Euroschiavi pag 249-250
sabato 24 gennaio 2015
sabato 17 gennaio 2015
FABIO BOTTIGLIERI : IL POLITICO FAKE DEL M5S MARCHE
Fabio Bottiglieri, che ha lavorato nel mondo delle banche e della finanza (dove pullulano i massoni) sostiene che le nazioni europee hanno debiti diversi ed auspica un debito unico.
Il debito invece non va pagato in quanto la moneta e' emessa a debito con metodi truffaldini
ed anticostituzionale. E' filoeuropeista.
Ha lavorato nella Interforex Financial Service SpA di Civitanova Marche, una societa' poco seria
in quanto denunciata per truffa e poi condannata. Va aggiunto che la sentenza finale non lo ha riguardato.
E' appoggiato mediaticamente da Cronache Maceratesi, un media locale che pubblicizza massoneria ed organizzazioni massoniche (Rotary e Lions)
Bottiglieri a favore di un debito unico in Europa :
http://www.youtube.com/ watch?v=XptHYH1S7xc
anche Soros sostiene che i debito dell'Eurozona vanno congiunti :
http://www.bbc.co.uk/news/business-14536779
Ha lavorato nel mondo delle banche ed in particolare della finanza
http://www.beppegrillo.it/europee/candidati/fabio_bottiglieri.html
un mondo dove i massoni pullulano :
http://www.blitzquotidiano.it/libri/confiteor-cesare-geronzi-massoneria-conta-1413300/
(http://www.guidamonaci.it/inforex-financial-service-spa_83_250419174123111.html)
Questa societa' finanziaria (poi fallita) e' stata denunciata per truffa per il periodo 2004-2009
(http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/09/10/news/societ_finanziaria_abusiva_undici_indagati_truffa_da_30_milioni_a_centinaia_di_risparmiatori-6931076/)
I clienti avevano un conto corrente personale intestato presso banche e la società non raccoglieva direttamente denaro.
Gli illeciti contestati sono iniziati ben dopo la mia uscita dalla società, i conti ad un certo punto sono stati svuotati ed i soldi mandati in paesi arabi ( le procedura standard prevedevano bonifici solo verso la piazza londinese), come le banche abbiano permesso ciò resta un grosso punto di domanda.
La mia storia era identica anche un anno fa, eppure nessuno disse o scrisse nulla, si vede che certe figure del M5S locale fanno paura. ''
http://www.cronachemaceratesi.it/2013/12/05/da-villa-lauri-allo-sferisterio-la-massoneria-nellurbanistica-maceratese/407693/
ed organizzazioni massoniche (Rotary e Lions)
http://www.cronachemaceratesi.it/?s=rotary&x=0&y=0
http://www.cronachemaceratesi.it/?s=lions&x=0&y=0
solo tra il 17 novembre 2014 ed il 2 dicembre 2014 ha pubblicizzato ben 3 interventi del Bottiglieri :
http://www.cronachemaceratesi.it/?s=fabio+bottiglieri&x=0&y=0
e lo ha favorito anche per le europee :
http://www.cronachemaceratesi.it/2014/03/31/fabio-bottiglieri-sogna-leuropa-e-si-candida-col-m5s/447174/
http://www.cronachemaceratesi.it/2014/04/04/marina-pallotto-e-fabio-bottiglieri-in-lista-con-grillo-per-le-europee/448821/
mentre Agordati Maria arrivata seconda per le regionali 2015 nella provincia di Macerata
http://d2ddakkt2rzmi5.cloudfront.net/risultati_regionalie/RISULTATI_REGIONALIE_MARCHE.pdf
non ha beneficiato di nessun articolo :
'http://www.cronachemaceratesi.it/?s=agordati+maria&x=9&y=7
Il debito invece non va pagato in quanto la moneta e' emessa a debito con metodi truffaldini
ed anticostituzionale. E' filoeuropeista.
Ha lavorato nella Interforex Financial Service SpA di Civitanova Marche, una societa' poco seria
in quanto denunciata per truffa e poi condannata. Va aggiunto che la sentenza finale non lo ha riguardato.
E' appoggiato mediaticamente da Cronache Maceratesi, un media locale che pubblicizza massoneria ed organizzazioni massoniche (Rotary e Lions)
Bottiglieri a favore di un debito unico in Europa :
http://www.youtube.com/
anche Soros sostiene che i debito dell'Eurozona vanno congiunti :
http://www.bbc.co.uk/news/business-14536779
Ha lavorato nel mondo delle banche ed in particolare della finanza
http://www.beppegrillo.it/europee/candidati/fabio_bottiglieri.html
un mondo dove i massoni pullulano :
http://www.blitzquotidiano.it/libri/confiteor-cesare-geronzi-massoneria-conta-1413300/
Fabio
Bottiglieri ha lavorato per la Inforex Financial Service Spa di
Civitanova Marche dal 2004 al 2008
http://www.beppegrillo.it/europee/candidati/fabio_bottiglieri.html
(http://www.guidamonaci.it/inforex-financial-service-spa_83_250419174123111.html)
Questa societa' finanziaria (poi fallita) e' stata denunciata per truffa per il periodo 2004-2009
(http://www.ilrestodelcarlino.it/civitanova_marche/cronaca/2010/09/10/382610-risparmiatori_truffati.shtml)
(http://www.libertas.sm/cont/news/con-lo-scandalo-inforex-san-marino-non-c-entra/21982/1.html#.Uz24Cleg7vU)
(http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/09/10/news/societ_finanziaria_abusiva_undici_indagati_truffa_da_30_milioni_a_centinaia_di_risparmiatori-6931076/)
La sentenza finale non lo ha riguardato :
http://www.cronachemaceratesi.it/2014/07/02/broker-fecero-sparire-15-milioni-di-euro-sentenza-a-due-anni/547282/
ma vanno hanno evidenziate le considerazioni di un utente (Luca Sparapani) fatte prima della sentenza finale :
''. Posto che non è al momento indagato, e tanto meno condannato, è
altrettanto vero che è stato prima amministratore unico e poi
consigliere di amministrazione della INFOREX (almeno questo è quello che
lui dice celando il nome della ditta sotto l’acronimo IFS). Ora se la
tua azienda truffa per 30 milioni di euro i tuoi clienti attraverso dei
dipendenti e/o collaboratori infedeli, come è possibile che tu
amministratore non ti accorga di una cosa del genere? Da questo
articolo (http://www.ilrestodelcarlino.it/civitanova_marche/cronaca/2010/09/10/382610-risparmiatori_truffati.shtml)
si evince come la truffa si sia perpetrata proprio quando lui era
amministratore. Manderesti in Europa uno che non si accorge di una cosa
così grave in casa sua? Io no! Per questo ritengo la sua candidatura
inopportuna! ''
e che, dopo un post di Bottiglieri :
''Le indagini sono già state concluse con dei rinvii a processo penale.
2 procure hanno indagato e nulla c’è a mio carico.I clienti avevano un conto corrente personale intestato presso banche e la società non raccoglieva direttamente denaro.
Gli illeciti contestati sono iniziati ben dopo la mia uscita dalla società, i conti ad un certo punto sono stati svuotati ed i soldi mandati in paesi arabi ( le procedura standard prevedevano bonifici solo verso la piazza londinese), come le banche abbiano permesso ciò resta un grosso punto di domanda.
La mia storia era identica anche un anno fa, eppure nessuno disse o scrisse nulla, si vede che certe figure del M5S locale fanno paura. ''
risponde cosi :
''Che un anno fa nessuno sapesse nulla Bottiglieri non è una scusante. La
sua candidatura è inopportuna per quello che lei ha fatto in passato,
per le vicende delle aziende che lei ha rappresentato e in cui ha
lavorato. Inopportune non vuol dire che lei sia incandidabile. A ognuno
un minimo di esame di coscienza per valutare se sia opportuno il proprio
ruolo politico oppure no. Dobbiamo anche presumere che siano false le
voci relative ad una sua attività all’interno della SBC di Civitanova
qualche tempo fa? (...)
PER LA REDAZIONE DI CM: Non potete stravolgere i commenti tagliandone
alcune parti stravolgendo così il senso ed il significato. Se non va
bene il commento va eliminato del tutto e non operando dei tagli a
vostro piacimento''
http://www.cronachemaceratesi.it/2014/04/04/marina-pallotto-e-fabio-bottiglieri-in-lista-con-grillo-per-le-europee/448821/
Cronache Maceratesi, che pubblicizza massoneria
http://www.cronachemaceratesi.it/2013/12/05/da-villa-lauri-allo-sferisterio-la-massoneria-nellurbanistica-maceratese/407693/
ed organizzazioni massoniche (Rotary e Lions)
http://www.cronachemaceratesi.it/?s=rotary&x=0&y=0
http://www.cronachemaceratesi.it/?s=lions&x=0&y=0
solo tra il 17 novembre 2014 ed il 2 dicembre 2014 ha pubblicizzato ben 3 interventi del Bottiglieri :
http://www.cronachemaceratesi.it/?s=fabio+bottiglieri&x=0&y=0
e lo ha favorito anche per le europee :
http://www.cronachemaceratesi.it/2014/03/31/fabio-bottiglieri-sogna-leuropa-e-si-candida-col-m5s/447174/
http://www.cronachemaceratesi.it/2014/04/04/marina-pallotto-e-fabio-bottiglieri-in-lista-con-grillo-per-le-europee/448821/
mentre Agordati Maria arrivata seconda per le regionali 2015 nella provincia di Macerata
http://d2ddakkt2rzmi5.cloudfront.net/risultati_regionalie/RISULTATI_REGIONALIE_MARCHE.pdf
non ha beneficiato di nessun articolo :
'http://www.cronachemaceratesi.it/?s=agordati+maria&x=9&y=7
lunedì 12 gennaio 2015
POTENZA PICENA (MC) : RADAR NATO CON LICENZA DI UCCIDERE
Potenza Picena (MC) : Radar Nato con licenza di uccidere
Sos Marche - La provincia di Macerata, in particolare Potenza Picena, registra un macabro primato italiano: un numero record di tumori, morbo di Crohn, ictus, cardiopatie ischemiche, suicidi, interruzioni di gravidanza, sterilità maschile, nascita di bambini con patologie congenite, convulsioni senza febbre, sclerosi, cataratte e disturbi psicosomatici.
“Aiutateci a non morire. Siamo assediati da un nemico invisibile e silenzioso: un super radar militare che uccide lentamente con i suoi impulsi a microonde”. Mentre l’Aeronautica si trincera dietro il segreto militare, Giovannella Maggini Mazzarella, insegnante in pensione, ha raccolto le prove del disastro. Una vicenda che un membro della New York Academy of Sciences, Gianfranco Valsè Pantellini, ha definito “la strage degli innocenti”. I radar militari operano in deroga alle normative di protezione sanitaria ed ambientale, nonostante i rapporti scientifici dell’Istituto Superiore di Sanità che 30 anni fa segnalavano i pericoli. Uno studioso italiano, il dottor Franco Sarto, già nel 1978 aveva documentato danni al Dna, esaminando il caso di numero radaristi militari. Tant’è che il Ministero della Difesa da allora ha inibito al medico di proseguire le sue ricerche cliniche.
Nel 1982 la Circolare 69 del Ministero della Sanità avverte che «quelle dei radar sono le sorgenti elettromagnetiche più pericolose per l’organismo umano». In barba al principio di precauzione, lo Stato non prende alcuna contromisura. «Il numero dei radar attualmente impiegati è elevato ed in continuo aumento» prosegue il documento ministeriale «Non sono disponibili dati precisi, perché segreti, sui radar militari, ma è nota la continua richiesta di sempre nuovi e più sofisticati dispositivi di questo tipo».
Quella marchigiana è una storia dimenticata per anni sulle scrivanie dei Ministeri della Sanità, dell’Ambiente, della Difesa, del Tesoro e delle Finanze, del Presidente della Repubblica, della Magistratura, dei Carabinieri, dell’Enea, dell’Ispesl, del Parlamento Europeo, della Prefettura, dell’Autorità Sanitaria Locale e perfino di onorevoli e governanti Verdi (Pecoraro Scanio).
Lo studio - La signora Mazzarella ha riunito anni di indagini, ricerche, dati, relazioni, denunce, lettere. La sua battaglia per il diritto alla salute comincia nel 1986, quando muore il marito per un tumore al cervelletto. Nell’87 l’Aviazione di Stato potenzia l’impianto radar presente nel territorio comunale (vincolato paesaggisticamente dal 1983). Si installa un ‘Argos 10’, sostituito nel ’99 da un dispositivo automatizzato dell’Alenia ancora più potente. Le accresciute dosi di radiofrequenza e microonde si avvertono subito: cancelli radiocomandati che si aprono e si chiudono da soli, televisori impazziti, computer e apparecchiature elettroniche in tilt, radio e impianti stereo che si accendono autonomamente, stimolatori cardiaci che si bloccano, frutta che non matura, conigli che non prolificano, neonati colpiti da palatoschisi e labbro leporino, anomali incidenti stradali. La Rai comunica che «Le interferenze sono dovute alla presenza, a poca distanza dalle abitazioni di impianti radar aventi caratteristiche tali che l’impianto ricevente di utente esce dalle condizioni di normale funzionamento».
Anche l’Amministrazione delle Poste e Telecomunicazioni imputa alla postazione Nato, la causa degli inconvenienti: «Gli accertamenti tecnici hanno evidenziato l’esistenza di interferenze ai servizi di radiodiffusione dovute alle emissioni radar prodotte dalla locale base dell’Aeronautica Militare».
Il 2 febbraio 1990 si costituisce l’Ader (Associazione per la difesa dalle emissioni radar) che inizia a dar battaglia all’Arma Azzurra per conoscere i dati operativi e valutarne l’impatto sulla salute umana. Ma il segreto militare è una barriera impenetrabile. L’Ader ostacolata dall’amministrazione comunale e dall’ente pubblico Regione Marche, non potendo studiare le cause, analizza gli effetti di quei campi elettromagnetici. E riscontra un aumento sospetto di tumori e disturbi su persone, animali e piante. I cittadini si rivolgono pure all’Istituto Superiore di Sanità che si defila senza spiegazioni.
Stato latitante - Le istituzioni balbettano: Ministri e Sottosegretari dicono “che è tutto sotto controllo”. Ma la gente continua ad ammalarsi e a morire. Tutti si arrendono tranne la signora Giovannella. Lei ha raccolto età, professione, abitazione delle vittime, riportando caso per caso su una mappa topografica. Operazione che ha ripetuto per ogni patologia. Migliaia di fogli segnati con cerchietti rossi: tumori, aborti, suicidi, cataratte. E ogni disegno corrisponde a un nome: un bambino, una mamma, un papà. Andrea, Lucia, Alberto, Giuseppe, Enrica. Un piccolo nato con una malformazione; un altro con gravi complicazioni all’intestino. Centinaia di casi all’anno - su 14 mila residenti - che dovrebbero far riflettere.
L’anziana donna si mette alle ricerca di tutti quei cittadini che hanno cercato le cure e sono morti a Bologna, Genova, Milano, Roma, Lione. Ottiene i certificati necroscopici e scopre che il suo paese ha sui decessi per tumore una percentuale del 36 per cento - confermata dall’Istituto Centrale di Statistica e dall’Università di Ancona - superiore di 9 punti al trend nazionale.
Alle indagini sul campo si affiancano i sostegni scientifici dell’Università di Camerino. Roberto Monti, primo ricercatore del Cnr di Bologna attesta che «certi casi si spiegano con l’abnorme intensità dei campi elettromagnetici presenti nella zona». L’Ader chiede un monitoraggio epidemiologico e sporge denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata per “strage continuata”, ma i giudici archiviano in un baleno.
L’11 febbraio 1999 il Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi certifica che «Non è possibile delocalizzare il radar di Potenza Picena perché manca una normativa di supporto. Si tratta di una zona di inquinamento elettromagnetico non regolata dalla normativa». Infatti, sia il decreto 381 del ’98 (regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana) sia la legge quadro sull’elettrosmog (numero 36 del 22 febbraio 2001) non si applicano ai radar civili e militari.
Stivale a rischio - Col pretesto del segreto bellico, il Ministero della Difesa - supino ai voleri dell’Alleanza atlantica - procede con nuove e pericolose postazioni a tutto spiano, incurante della salute collettiva. A Marsala in provincia di Trapani il radar dell’Aeronautica dista 200 metri dalle abitazioni; a San Giovanni Teatino, nel territorio di Chieti, appena 40. Su Monte Filau, lungo la costa sud occidentale della Sardegna nell’agro di Domus de Maria, lo Stato ha installato un radar tridimensionale nonostante il diniego della Regione; a Cagliari l’impianto Tlc della Marina opera sul centro abitato alla stregua delle strutture gemelle di Sassari, Olmedo, Monte Limbara e Tavolara. Infine il governo Usa si accinge ad installare illegalmente potenti radar in Sicilia, dopo aver ricoperto abusivamente l’intero Stivale.
In Europa si registrano attualmente valori di campo elettromagnetico da «un milione a un miliardo di volte più alti che nel 1950», documenta l’Organizzazione mondiale della sanità. «Colpisce il silenzio attorno a questo tema e la mancanza di una normativa europea ed italiana che preservi la salute dell’essere umano e protegga l’ambiente - denuncia Greenpeace - fornendo limiti di esposizione e distanze di rispetto da queste fonti di inquinamento».
Stellette nel Belpaese - A Potenza Picena, nel 1956, lo Stato italiano impianta un sensore General Electric ‘Anf-Ps8′. Sei anni prima si era materializzato a Ferrara il primo radar (di fabbricazione canadese). L’antica Montesanto diventa Bracco: un anello della nascente catena difensiva che salda il vuoto tra la postazione ferrarese e quella di San Giovanni Teatino (CH).
Nel 1962 la difesa aerea della penisola italiana viene integrata in quella Nato, entrando a far parte del Nadge (Nato Air Defence Ground Envinronment), l’ombrello statunitense che si protende dalla Norvegia alla Turchia. Il sistema ‘Argos 10’ della Selenia - oggi Alenia - Marconi Systems (azienda Finmeccanica, ovvero dello Stato in joint-venture con la britannica Gec) - viene configurato nel 1987. Quel radar aveva un’antenna che girava 5 volte al minuto, con l’emissione di un fascio elettromagnetico ottimizzato per la scoperta alle alte quote (fino a 70 mila piedi), anche se poteva intercettare bersagli mobili al di sotto dei 2 mila.
Il circuito radar dell’Alleanza atlantica utilizza i segnali che arrivano da Potenza Picena, inseriti nel sistema di controllo dei due Roc (centri operativi di regione) di monte Venda e Martina Franca. Nel 1999 il sistema ‘Rat-3lSl’ dà il cambio all’‘Argos 10′. E’ un impianto che funziona automaticamente, i cui segnali arrivano al Cofa (Centro operativo del comando della Forza Armata) in un bunker a Poggio Renatico (Ferrara). Il ‘Rat-3lSl’ ha una portata di oltre 300 miglia nautiche (circa 600 chilometri), capace di intercettare oggetti volanti oltre 100 mila piedi (una trentina di chilometri). Distingue un piccolo deltaplano di plastica su Belgrado, e se su tale deltaplano il pilota ha un bottone di metallo o un orologio al polso o una carta di credito in tasca è già scoperto.
Densità di energia elettromagnetica? ‘Top secret‘ dichiara il Ministero della Difesa. Il potentissimo radar di guida (attacco e difesa) - in contatto con satelliti, aerei-spia (U-2, Awacs) e bireattori Prowler - è in grado di concentrare gli impulsi intorno al bersaglio, ed intercettare le emissioni radar avversarie, disturbandole con contromisure elettroniche.
Ufficialmente nell’ex giardino d’Europa i siti radar più pericolosi assommano ad una trentina, tutti collegati tra di loro. La base Imaz, in provincia di Taranto, è uno dei centri nevralgici delle rete di comando e controllo della Nato. Le sue antenne ascoltano, commutano e rilanciano tutte le informazioni che passano per le linee collegate con i comando dell’Alleanza atlantica nel Mediterraneo. Imaz coordina anche la difesa radar di Jacotenente (nel cuore del parco nazionale del Gargano), Licola (Napoli) e Siracusa che svolgono compiti di avvistamento e guidacaccia nei cieli meridionali.
Il governo italiano viola leggi e normative a protezione della vita e non risponde alle interrogazioni parlamentari. Come per gli esperimenti segreti delle scie chimiche, la popolazione è mera carne da macello.
http:// sulatestagiannilannes.blogs pot.it/2012/03/ radar-nato-con-licenza-di-u ccidere.html
Petizione contro il radar:
http://www.activism.com/ it_IT/firme/ petizione-contro-il-radar-n ato-con-licenza-di-uccider e-a-potenza-picena/8403
Pagina Facebook che si batte contro il radar
https://www.facebook.com/ cittaprestata
Gruppo Facebook :
https://www.facebook.com/ groups/348016968602823/ ?fref=ts
Sos Marche - La provincia di Macerata, in particolare Potenza Picena, registra un macabro primato italiano: un numero record di tumori, morbo di Crohn, ictus, cardiopatie ischemiche, suicidi, interruzioni di gravidanza, sterilità maschile, nascita di bambini con patologie congenite, convulsioni senza febbre, sclerosi, cataratte e disturbi psicosomatici.
“Aiutateci a non morire. Siamo assediati da un nemico invisibile e silenzioso: un super radar militare che uccide lentamente con i suoi impulsi a microonde”. Mentre l’Aeronautica si trincera dietro il segreto militare, Giovannella Maggini Mazzarella, insegnante in pensione, ha raccolto le prove del disastro. Una vicenda che un membro della New York Academy of Sciences, Gianfranco Valsè Pantellini, ha definito “la strage degli innocenti”. I radar militari operano in deroga alle normative di protezione sanitaria ed ambientale, nonostante i rapporti scientifici dell’Istituto Superiore di Sanità che 30 anni fa segnalavano i pericoli. Uno studioso italiano, il dottor Franco Sarto, già nel 1978 aveva documentato danni al Dna, esaminando il caso di numero radaristi militari. Tant’è che il Ministero della Difesa da allora ha inibito al medico di proseguire le sue ricerche cliniche.
Nel 1982 la Circolare 69 del Ministero della Sanità avverte che «quelle dei radar sono le sorgenti elettromagnetiche più pericolose per l’organismo umano». In barba al principio di precauzione, lo Stato non prende alcuna contromisura. «Il numero dei radar attualmente impiegati è elevato ed in continuo aumento» prosegue il documento ministeriale «Non sono disponibili dati precisi, perché segreti, sui radar militari, ma è nota la continua richiesta di sempre nuovi e più sofisticati dispositivi di questo tipo».
Quella marchigiana è una storia dimenticata per anni sulle scrivanie dei Ministeri della Sanità, dell’Ambiente, della Difesa, del Tesoro e delle Finanze, del Presidente della Repubblica, della Magistratura, dei Carabinieri, dell’Enea, dell’Ispesl, del Parlamento Europeo, della Prefettura, dell’Autorità Sanitaria Locale e perfino di onorevoli e governanti Verdi (Pecoraro Scanio).
Lo studio - La signora Mazzarella ha riunito anni di indagini, ricerche, dati, relazioni, denunce, lettere. La sua battaglia per il diritto alla salute comincia nel 1986, quando muore il marito per un tumore al cervelletto. Nell’87 l’Aviazione di Stato potenzia l’impianto radar presente nel territorio comunale (vincolato paesaggisticamente dal 1983). Si installa un ‘Argos 10’, sostituito nel ’99 da un dispositivo automatizzato dell’Alenia ancora più potente. Le accresciute dosi di radiofrequenza e microonde si avvertono subito: cancelli radiocomandati che si aprono e si chiudono da soli, televisori impazziti, computer e apparecchiature elettroniche in tilt, radio e impianti stereo che si accendono autonomamente, stimolatori cardiaci che si bloccano, frutta che non matura, conigli che non prolificano, neonati colpiti da palatoschisi e labbro leporino, anomali incidenti stradali. La Rai comunica che «Le interferenze sono dovute alla presenza, a poca distanza dalle abitazioni di impianti radar aventi caratteristiche tali che l’impianto ricevente di utente esce dalle condizioni di normale funzionamento».
Anche l’Amministrazione delle Poste e Telecomunicazioni imputa alla postazione Nato, la causa degli inconvenienti: «Gli accertamenti tecnici hanno evidenziato l’esistenza di interferenze ai servizi di radiodiffusione dovute alle emissioni radar prodotte dalla locale base dell’Aeronautica Militare».
Il 2 febbraio 1990 si costituisce l’Ader (Associazione per la difesa dalle emissioni radar) che inizia a dar battaglia all’Arma Azzurra per conoscere i dati operativi e valutarne l’impatto sulla salute umana. Ma il segreto militare è una barriera impenetrabile. L’Ader ostacolata dall’amministrazione comunale e dall’ente pubblico Regione Marche, non potendo studiare le cause, analizza gli effetti di quei campi elettromagnetici. E riscontra un aumento sospetto di tumori e disturbi su persone, animali e piante. I cittadini si rivolgono pure all’Istituto Superiore di Sanità che si defila senza spiegazioni.
Stato latitante - Le istituzioni balbettano: Ministri e Sottosegretari dicono “che è tutto sotto controllo”. Ma la gente continua ad ammalarsi e a morire. Tutti si arrendono tranne la signora Giovannella. Lei ha raccolto età, professione, abitazione delle vittime, riportando caso per caso su una mappa topografica. Operazione che ha ripetuto per ogni patologia. Migliaia di fogli segnati con cerchietti rossi: tumori, aborti, suicidi, cataratte. E ogni disegno corrisponde a un nome: un bambino, una mamma, un papà. Andrea, Lucia, Alberto, Giuseppe, Enrica. Un piccolo nato con una malformazione; un altro con gravi complicazioni all’intestino. Centinaia di casi all’anno - su 14 mila residenti - che dovrebbero far riflettere.
L’anziana donna si mette alle ricerca di tutti quei cittadini che hanno cercato le cure e sono morti a Bologna, Genova, Milano, Roma, Lione. Ottiene i certificati necroscopici e scopre che il suo paese ha sui decessi per tumore una percentuale del 36 per cento - confermata dall’Istituto Centrale di Statistica e dall’Università di Ancona - superiore di 9 punti al trend nazionale.
Alle indagini sul campo si affiancano i sostegni scientifici dell’Università di Camerino. Roberto Monti, primo ricercatore del Cnr di Bologna attesta che «certi casi si spiegano con l’abnorme intensità dei campi elettromagnetici presenti nella zona». L’Ader chiede un monitoraggio epidemiologico e sporge denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata per “strage continuata”, ma i giudici archiviano in un baleno.
L’11 febbraio 1999 il Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi certifica che «Non è possibile delocalizzare il radar di Potenza Picena perché manca una normativa di supporto. Si tratta di una zona di inquinamento elettromagnetico non regolata dalla normativa». Infatti, sia il decreto 381 del ’98 (regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana) sia la legge quadro sull’elettrosmog (numero 36 del 22 febbraio 2001) non si applicano ai radar civili e militari.
Stivale a rischio - Col pretesto del segreto bellico, il Ministero della Difesa - supino ai voleri dell’Alleanza atlantica - procede con nuove e pericolose postazioni a tutto spiano, incurante della salute collettiva. A Marsala in provincia di Trapani il radar dell’Aeronautica dista 200 metri dalle abitazioni; a San Giovanni Teatino, nel territorio di Chieti, appena 40. Su Monte Filau, lungo la costa sud occidentale della Sardegna nell’agro di Domus de Maria, lo Stato ha installato un radar tridimensionale nonostante il diniego della Regione; a Cagliari l’impianto Tlc della Marina opera sul centro abitato alla stregua delle strutture gemelle di Sassari, Olmedo, Monte Limbara e Tavolara. Infine il governo Usa si accinge ad installare illegalmente potenti radar in Sicilia, dopo aver ricoperto abusivamente l’intero Stivale.
In Europa si registrano attualmente valori di campo elettromagnetico da «un milione a un miliardo di volte più alti che nel 1950», documenta l’Organizzazione mondiale della sanità. «Colpisce il silenzio attorno a questo tema e la mancanza di una normativa europea ed italiana che preservi la salute dell’essere umano e protegga l’ambiente - denuncia Greenpeace - fornendo limiti di esposizione e distanze di rispetto da queste fonti di inquinamento».
Stellette nel Belpaese - A Potenza Picena, nel 1956, lo Stato italiano impianta un sensore General Electric ‘Anf-Ps8′. Sei anni prima si era materializzato a Ferrara il primo radar (di fabbricazione canadese). L’antica Montesanto diventa Bracco: un anello della nascente catena difensiva che salda il vuoto tra la postazione ferrarese e quella di San Giovanni Teatino (CH).
Nel 1962 la difesa aerea della penisola italiana viene integrata in quella Nato, entrando a far parte del Nadge (Nato Air Defence Ground Envinronment), l’ombrello statunitense che si protende dalla Norvegia alla Turchia. Il sistema ‘Argos 10’ della Selenia - oggi Alenia - Marconi Systems (azienda Finmeccanica, ovvero dello Stato in joint-venture con la britannica Gec) - viene configurato nel 1987. Quel radar aveva un’antenna che girava 5 volte al minuto, con l’emissione di un fascio elettromagnetico ottimizzato per la scoperta alle alte quote (fino a 70 mila piedi), anche se poteva intercettare bersagli mobili al di sotto dei 2 mila.
Il circuito radar dell’Alleanza atlantica utilizza i segnali che arrivano da Potenza Picena, inseriti nel sistema di controllo dei due Roc (centri operativi di regione) di monte Venda e Martina Franca. Nel 1999 il sistema ‘Rat-3lSl’ dà il cambio all’‘Argos 10′. E’ un impianto che funziona automaticamente, i cui segnali arrivano al Cofa (Centro operativo del comando della Forza Armata) in un bunker a Poggio Renatico (Ferrara). Il ‘Rat-3lSl’ ha una portata di oltre 300 miglia nautiche (circa 600 chilometri), capace di intercettare oggetti volanti oltre 100 mila piedi (una trentina di chilometri). Distingue un piccolo deltaplano di plastica su Belgrado, e se su tale deltaplano il pilota ha un bottone di metallo o un orologio al polso o una carta di credito in tasca è già scoperto.
Densità di energia elettromagnetica? ‘Top secret‘ dichiara il Ministero della Difesa. Il potentissimo radar di guida (attacco e difesa) - in contatto con satelliti, aerei-spia (U-2, Awacs) e bireattori Prowler - è in grado di concentrare gli impulsi intorno al bersaglio, ed intercettare le emissioni radar avversarie, disturbandole con contromisure elettroniche.
Ufficialmente nell’ex giardino d’Europa i siti radar più pericolosi assommano ad una trentina, tutti collegati tra di loro. La base Imaz, in provincia di Taranto, è uno dei centri nevralgici delle rete di comando e controllo della Nato. Le sue antenne ascoltano, commutano e rilanciano tutte le informazioni che passano per le linee collegate con i comando dell’Alleanza atlantica nel Mediterraneo. Imaz coordina anche la difesa radar di Jacotenente (nel cuore del parco nazionale del Gargano), Licola (Napoli) e Siracusa che svolgono compiti di avvistamento e guidacaccia nei cieli meridionali.
Il governo italiano viola leggi e normative a protezione della vita e non risponde alle interrogazioni parlamentari. Come per gli esperimenti segreti delle scie chimiche, la popolazione è mera carne da macello.
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Petizione contro il radar:
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Pagina Facebook che si batte contro il radar
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lunedì 5 gennaio 2015
KENNEDY STAMPA MONETA DI PROPRIETA' SENZA CHIEDERLA IN PRESTITO AD UNA BANCA PRIVATA (FED) MA VIENE ELIMINATO DAI SERVIZI SEGRETI DEI ROTHSCHILD
L'assassinio di J.F.Kennedy
A ritentare l'ardua impresa di liberare il popolo dalla sudditanza nei confronti dei banchieri
privati ci penso' un grande presidente USA, John Fitzgerald Kennedy. Anche lui, pero', esattamente come il suo storico predecessore, venne assassinato per avere osato mettersi contro i piani dell'elite.
Nel 1963, infatti, un decreto presidenziale virtualmente sconosciuto alle masse, ovvero l'Ordine Esecutivo 11110 venne firmato da J.F.Kennedy per impedire alla Federal Reserve Bank di continuare a prestare soldi gravati da interesse al Governo Federale degli Stati Uniti.
Con un semplice autografo, il presidente Kennedy stava quindi per porre fuori combattimento la Federal Reserve Bank e con essa l'elite globale che controlla l'alta finanza.
Se il suo audace progetto andato in porto prima che fossero riusciti ad assassinarlo con la
farsa del terrorista solitario, tutti gli altri Paesi del mondo avrebbero presto seguito l'esempio americano, liberando l'umanita' dai suoi peggiori parassiti.
Come risultato del suo provvedimento vennero stampati piu' di quattro milioni di dollari direttamente dal Dipartimento del Tesoro, ma ben poche banconote fecero in tempo a entrare in
circolazione, a causa della sua morte. La nuova moneta statale approvata da Kennedy era stata
emessa come valuta non gravata da interesse e priva di debito, ma con la copertura delle riserve d'argento in possesso della Tesoreria degli Stati Uniti.
Egli tento' in questo modo di sostituire le banconote della Federale Reserve emesse dalla banca centrale privata con delle banconote di proprieta' degli Stati Uniti, stampate dalla Tesoreria statale
americana. I suoi provvedimenti di politica estera e monetaria si rivelarono essere gli unici effettivamente in grado di porre fine al problema del debito pubblico, ovvero far rapidamente cessare la guerra con il Vietnam (una delle ennesime guerre volute dall'elite proprio per indebitare il popolo americano) e restituire il pieno esercizio della sovranita' monetaria allo stato.
Il suo impegno per far abbandonare il Vietnam all'esercito americano entro il 1965 congiuntamente all'ordine esecutivo 11110 avrebbero distrutto i profitti e il controllo dei banchieri sulle nazioni.
Ecco spiegato il vero motivo per cui il presidente Kennedy venne assassinato il 22 novembre del 1963 e le sue 'banconote del popolo' furono immediatamente tolte dalla circolazione.
Un delitto che fini' per costituire anche l'ennesimo monito di avvertimento per tutti i presidenti che gli sarebbero succeduti a non interferire sui meccanismi di controllo della creazione della ricchezza.
Kennedy insomma condivise lo stesso amaro destino di Lincoln e la macchina su cui viaggiava il giorno della sua morte portava 'guarda caso' il nome di quest'ultimo. Si trattava infatti di una Lincoln! J.F.Kennedy proveniva da una famiglia tradizionalmente appoggiata dall'elite e quindi conosceva tutti i retroscena piu' oscuri dell'economia, della guerra e della politica. Anche lui infatti venne eletto grazie ai voti sporchi della mafia e al sua campagna elettorale fu finanziata dai soliti 'generosi mecenati' dell'alta finanza: Kennedy si avventuro' cosi in un pericoloso doppio gioco con l'elite per accedere alla stanza dei bottoni e tentare poi di cambiare il corso della storia.
Le dinamiche dell'omicidio e i depistaggi del processo
I rapporti tra J.F. Kennedy e la CIA si dimostrarono pessimi sin dai primi giorni della sua ascesa alla Casa Bianca. Il presidente sapeva bene che Allen Dulles, ovvero l'allora capo della CIA, era un uomo di fiducia dei poteri forti (in quanto direttamente imparentato con i Rockfeller e uomo d'affari dell'alta finanza) e per questo motivo ne ordino' la rimozione, insieme ai suoi vicedirettori Charles P. Cabell e Richard Bissell, dichiarando cosi guerra aperta ai servizi segreti e all'elite.
Allen Dulles era stato uno dei finanziatori di Hitler per conto dell'elite e con il suo licenziamento Kennedy cerco' di neutralizzare il pericolo costituito dai servizi segreti americani frantumandone e riorganizzandone le divisioni operative sotto il controllo di suo fratello Robert in qualita' di ministro della Giustizia.
Non puo' stupire il fatto che l'assassinio del presidente Kennedy venne rapidamente attribuito dalla CIA a Lee Harvey Oswald, nonostante esistessero le prove del contrario. L'inchiesta condotta dal procuratore distrettuale di New Orleans, Jim Garrison, dimostro' infatti che Oswald non poteva essere ritenuto in alcun modo responsabile di quel delitto, poiche', come rivelarono le riprese cinematografiche amatoriali effettuate da Abraham Zapruder, Kennedy venne colpito a morte da
proiettili provenienti dal lato anteriore della macchina e non da quello posteriore. Oswald, di conseguenza, non avrebbe mai potuto centrare il presidente dal magazzino di libri dove si era appostato secondo la ricostruzione ufficiale. La verita' e' che l'assassinio di Kennedy non fu opera di un pazzo solitario, come i media e le istituzioni ci hanno voluto far credere, ma il lavoro di una
squadra di cecchini professionisti ben addestrati e coordinati tra loro.
Oswald, appena si rese conto di essere stato incastrato dai servizi segreti, si dichiaro' pronto a far luce sull'intera vicenda in Tribunale, ma prima che riuscisse a parlare venne freddato da un ebreo mafioso di nome Jack Ruby (il cui vero nome era Jacob Rubenstein). Il coinvolgimento della cupola dell'alta finanza ebraica in questo secondo omicidio su commissione comincio' cosi a palesarsi,
in quanto il mafioso piu' potente d'America era l'ebreo Meyer Lansky (il cui vero nome era
Majer Suchowlinski). Quest'ultimo fu uno dei promotori del progetto che porto'
alla costruzione di Las Vegas e lavoro' attivamente per i servizi segreti.
Tra i suoi soci d'affari vi erano dunque tutti i personaggi di spicco della mafia italiana come
Al Capone o Lucky Luciano. Jack Ruby venne a sua volta ucciso (o comunque fatto scomparire di scena) in seguito, per insabbiare tutti i retroscena che avrebbero potuto condurre ai veri mandanti degli omicidi. Ogni volta che la situazione si faceva pericolosa Lansky riparava in Israele, dove godeva di coperture politiche sicure.
Fu proprio uno dei suoi uomini, un certo Mickey Cohen, infiltrato nei circoli hollywoodiani, a presentare Marilyn Monroe a J.F. Kennedy per usarla come agente informatore dell'elite globale.
Del resto, l'ebreo Cohen, oltre ad avere avuto una relazione con l'attrice, era specializzato nel compromettere sessualmente le stelle del cinema per poi ricattarle.
Naturalmente anche lei venne successivamente tolta di mezzo con la messa in scena di un suicidio
per overdose.Cohen peraltro era uno dei collaboratori piu' stretti di Menachim Begin (noto terrorista divenuto poi presidente d'Israele, lo stato dei Rothschild) e per tale motivo sfrutto' Marilyn come 'cavallo di Troia' per arrivare alla mente di Kennedy e poi riferire informazioni di prima mano ai servizi segreti israeliani. Uno degli incontri tra Cohen e Begin e' stato poi descritto da Jimmi Fratianno (un capo mafia), detto 'spione': ''Dopo il breve discorso (di Cohen), cominciammo a camminare su e giu' per la stanza, e il rabbino di Mickey ci presenta a un tizio chiamatao Menachin Begin, che e' il boss dell'Irgun, un'organizzazione criminale clandestina della Palestina. Questo tizio porta una fascia nera al braccio e ci dice che e' ricercato per avere fatto esplodere una bomba in un hotel dove uccise circa cento persone. E' un maledetto fuggitivo''
Il procuratore distrettuale Jim Garrison per cercare di inchiodare i veri assasini del presidente chiamo' a deporre come imputato Clay Shaw (uomo d'affari e agente della CIA). Ad accusarlo si era fatto avanti un supertestimone, che purtroppo venne assassinato prima che potesse parlare al processo. Clay Shaw fu quindi dichiarato innocente, ma in seguito emerse che aveva sempre lavorato per la CIA e che era stato addirittura direttore della Permindex, una societa' di facciata del Mossad (i servizi segreti israeliani) che operava come 'unita' omicidi'. Garrison denuncio' inoltre la
circostanza che tutti i testimoni oculari dell'assassinio furono minacciati quando esposero una versione dei fatti che non collimava con la versione ufficiale. Inutile aggiungere che durante tutto il corso delle sue indagini, Jim Garrison venne costantemente criticato sia dai principali mass-media che dagli uomini delle istituzioni controllati dall'elite. Peraltro molte delle persone che rilasciarono la loro deposizione alla Commissione Warren, che aveva assunto il controllo delle indagini, affermarono che le loro dichiarazioni erano state alterate!
Si tratto' di un omicidio di stato, che godeva di coperture politiche e istituzionali di primo piano, un assassinio che portava la firma dell'elite.
Ma, nonostante l'ostruzionismo e i continui depistaggi, ci sono alcuni episodi del caso Kennedy che dimostrano il coinvolgimento dei servizi segreti nell'omicidio oltre ogni ragionevole dubbio.
Dopo l'attentato, infatti, il corpo di Kennedy venne imbarcato su un aereo a Dallas per essere trasportato fino a Washington, dove venne effettuata l'autopsia. Il patologo incaricato di eseguirla venne circondato da pubblici ufficiali durante l'esame del corpo, ma il cervello del presidente (indispensabile per appurare la direzione da cui giunsero le pallottole) spari' 'incredibilmente' dall'obitorio. Moltre altre persone a conoscenza di fatti scomodi legati all'attentato perirono di morte prematura in incidenti automibilistici, sparatorie o nei classici strani suicidi che si verificarono spesso durante indagini di questo tipo. La seconda commissione di inchiesta ufficiale (l'HSCA) dimostro' inoltre la presenza di un secondo tiratore dalla collinetta (testimoniata da ben 51 persone), rimasto non identificato, che confermo' l'ipotesi di complotto. Il figlio di Howard Hunt, noto agente CIA coinvolto nello scandalo Watergate, dichiaro' inoltre che suo padre era nella Dealey Plaza quando Kennedy fu assassinato. E infatti sono state scoperte delle fotografie che lo riprendono insieme a James Earl Ray (lo stesso assassino di Martin Luther King) e Frank Sturgis. Ma allora chi poteva aver condotto una simile operazione di copertura e depistamento delle indagini, se non proprio gli stessi uomini dei servizi segreti al servizio dei poteri forti?
Fonte : Rivelazioni non autorizzate
A ritentare l'ardua impresa di liberare il popolo dalla sudditanza nei confronti dei banchieri
privati ci penso' un grande presidente USA, John Fitzgerald Kennedy. Anche lui, pero', esattamente come il suo storico predecessore, venne assassinato per avere osato mettersi contro i piani dell'elite.
Nel 1963, infatti, un decreto presidenziale virtualmente sconosciuto alle masse, ovvero l'Ordine Esecutivo 11110 venne firmato da J.F.Kennedy per impedire alla Federal Reserve Bank di continuare a prestare soldi gravati da interesse al Governo Federale degli Stati Uniti.
Con un semplice autografo, il presidente Kennedy stava quindi per porre fuori combattimento la Federal Reserve Bank e con essa l'elite globale che controlla l'alta finanza.
Se il suo audace progetto andato in porto prima che fossero riusciti ad assassinarlo con la
farsa del terrorista solitario, tutti gli altri Paesi del mondo avrebbero presto seguito l'esempio americano, liberando l'umanita' dai suoi peggiori parassiti.
Come risultato del suo provvedimento vennero stampati piu' di quattro milioni di dollari direttamente dal Dipartimento del Tesoro, ma ben poche banconote fecero in tempo a entrare in
circolazione, a causa della sua morte. La nuova moneta statale approvata da Kennedy era stata
emessa come valuta non gravata da interesse e priva di debito, ma con la copertura delle riserve d'argento in possesso della Tesoreria degli Stati Uniti.
Egli tento' in questo modo di sostituire le banconote della Federale Reserve emesse dalla banca centrale privata con delle banconote di proprieta' degli Stati Uniti, stampate dalla Tesoreria statale
americana. I suoi provvedimenti di politica estera e monetaria si rivelarono essere gli unici effettivamente in grado di porre fine al problema del debito pubblico, ovvero far rapidamente cessare la guerra con il Vietnam (una delle ennesime guerre volute dall'elite proprio per indebitare il popolo americano) e restituire il pieno esercizio della sovranita' monetaria allo stato.
Il suo impegno per far abbandonare il Vietnam all'esercito americano entro il 1965 congiuntamente all'ordine esecutivo 11110 avrebbero distrutto i profitti e il controllo dei banchieri sulle nazioni.
Ecco spiegato il vero motivo per cui il presidente Kennedy venne assassinato il 22 novembre del 1963 e le sue 'banconote del popolo' furono immediatamente tolte dalla circolazione.
Un delitto che fini' per costituire anche l'ennesimo monito di avvertimento per tutti i presidenti che gli sarebbero succeduti a non interferire sui meccanismi di controllo della creazione della ricchezza.
Kennedy insomma condivise lo stesso amaro destino di Lincoln e la macchina su cui viaggiava il giorno della sua morte portava 'guarda caso' il nome di quest'ultimo. Si trattava infatti di una Lincoln! J.F.Kennedy proveniva da una famiglia tradizionalmente appoggiata dall'elite e quindi conosceva tutti i retroscena piu' oscuri dell'economia, della guerra e della politica. Anche lui infatti venne eletto grazie ai voti sporchi della mafia e al sua campagna elettorale fu finanziata dai soliti 'generosi mecenati' dell'alta finanza: Kennedy si avventuro' cosi in un pericoloso doppio gioco con l'elite per accedere alla stanza dei bottoni e tentare poi di cambiare il corso della storia.
Le dinamiche dell'omicidio e i depistaggi del processo
I rapporti tra J.F. Kennedy e la CIA si dimostrarono pessimi sin dai primi giorni della sua ascesa alla Casa Bianca. Il presidente sapeva bene che Allen Dulles, ovvero l'allora capo della CIA, era un uomo di fiducia dei poteri forti (in quanto direttamente imparentato con i Rockfeller e uomo d'affari dell'alta finanza) e per questo motivo ne ordino' la rimozione, insieme ai suoi vicedirettori Charles P. Cabell e Richard Bissell, dichiarando cosi guerra aperta ai servizi segreti e all'elite.
Allen Dulles era stato uno dei finanziatori di Hitler per conto dell'elite e con il suo licenziamento Kennedy cerco' di neutralizzare il pericolo costituito dai servizi segreti americani frantumandone e riorganizzandone le divisioni operative sotto il controllo di suo fratello Robert in qualita' di ministro della Giustizia.
Non puo' stupire il fatto che l'assassinio del presidente Kennedy venne rapidamente attribuito dalla CIA a Lee Harvey Oswald, nonostante esistessero le prove del contrario. L'inchiesta condotta dal procuratore distrettuale di New Orleans, Jim Garrison, dimostro' infatti che Oswald non poteva essere ritenuto in alcun modo responsabile di quel delitto, poiche', come rivelarono le riprese cinematografiche amatoriali effettuate da Abraham Zapruder, Kennedy venne colpito a morte da
proiettili provenienti dal lato anteriore della macchina e non da quello posteriore. Oswald, di conseguenza, non avrebbe mai potuto centrare il presidente dal magazzino di libri dove si era appostato secondo la ricostruzione ufficiale. La verita' e' che l'assassinio di Kennedy non fu opera di un pazzo solitario, come i media e le istituzioni ci hanno voluto far credere, ma il lavoro di una
squadra di cecchini professionisti ben addestrati e coordinati tra loro.
Oswald, appena si rese conto di essere stato incastrato dai servizi segreti, si dichiaro' pronto a far luce sull'intera vicenda in Tribunale, ma prima che riuscisse a parlare venne freddato da un ebreo mafioso di nome Jack Ruby (il cui vero nome era Jacob Rubenstein). Il coinvolgimento della cupola dell'alta finanza ebraica in questo secondo omicidio su commissione comincio' cosi a palesarsi,
in quanto il mafioso piu' potente d'America era l'ebreo Meyer Lansky (il cui vero nome era
Majer Suchowlinski). Quest'ultimo fu uno dei promotori del progetto che porto'
alla costruzione di Las Vegas e lavoro' attivamente per i servizi segreti.
Tra i suoi soci d'affari vi erano dunque tutti i personaggi di spicco della mafia italiana come
Al Capone o Lucky Luciano. Jack Ruby venne a sua volta ucciso (o comunque fatto scomparire di scena) in seguito, per insabbiare tutti i retroscena che avrebbero potuto condurre ai veri mandanti degli omicidi. Ogni volta che la situazione si faceva pericolosa Lansky riparava in Israele, dove godeva di coperture politiche sicure.
Fu proprio uno dei suoi uomini, un certo Mickey Cohen, infiltrato nei circoli hollywoodiani, a presentare Marilyn Monroe a J.F. Kennedy per usarla come agente informatore dell'elite globale.
Del resto, l'ebreo Cohen, oltre ad avere avuto una relazione con l'attrice, era specializzato nel compromettere sessualmente le stelle del cinema per poi ricattarle.
Naturalmente anche lei venne successivamente tolta di mezzo con la messa in scena di un suicidio
per overdose.Cohen peraltro era uno dei collaboratori piu' stretti di Menachim Begin (noto terrorista divenuto poi presidente d'Israele, lo stato dei Rothschild) e per tale motivo sfrutto' Marilyn come 'cavallo di Troia' per arrivare alla mente di Kennedy e poi riferire informazioni di prima mano ai servizi segreti israeliani. Uno degli incontri tra Cohen e Begin e' stato poi descritto da Jimmi Fratianno (un capo mafia), detto 'spione': ''Dopo il breve discorso (di Cohen), cominciammo a camminare su e giu' per la stanza, e il rabbino di Mickey ci presenta a un tizio chiamatao Menachin Begin, che e' il boss dell'Irgun, un'organizzazione criminale clandestina della Palestina. Questo tizio porta una fascia nera al braccio e ci dice che e' ricercato per avere fatto esplodere una bomba in un hotel dove uccise circa cento persone. E' un maledetto fuggitivo''
Il procuratore distrettuale Jim Garrison per cercare di inchiodare i veri assasini del presidente chiamo' a deporre come imputato Clay Shaw (uomo d'affari e agente della CIA). Ad accusarlo si era fatto avanti un supertestimone, che purtroppo venne assassinato prima che potesse parlare al processo. Clay Shaw fu quindi dichiarato innocente, ma in seguito emerse che aveva sempre lavorato per la CIA e che era stato addirittura direttore della Permindex, una societa' di facciata del Mossad (i servizi segreti israeliani) che operava come 'unita' omicidi'. Garrison denuncio' inoltre la
circostanza che tutti i testimoni oculari dell'assassinio furono minacciati quando esposero una versione dei fatti che non collimava con la versione ufficiale. Inutile aggiungere che durante tutto il corso delle sue indagini, Jim Garrison venne costantemente criticato sia dai principali mass-media che dagli uomini delle istituzioni controllati dall'elite. Peraltro molte delle persone che rilasciarono la loro deposizione alla Commissione Warren, che aveva assunto il controllo delle indagini, affermarono che le loro dichiarazioni erano state alterate!
Si tratto' di un omicidio di stato, che godeva di coperture politiche e istituzionali di primo piano, un assassinio che portava la firma dell'elite.
Ma, nonostante l'ostruzionismo e i continui depistaggi, ci sono alcuni episodi del caso Kennedy che dimostrano il coinvolgimento dei servizi segreti nell'omicidio oltre ogni ragionevole dubbio.
Dopo l'attentato, infatti, il corpo di Kennedy venne imbarcato su un aereo a Dallas per essere trasportato fino a Washington, dove venne effettuata l'autopsia. Il patologo incaricato di eseguirla venne circondato da pubblici ufficiali durante l'esame del corpo, ma il cervello del presidente (indispensabile per appurare la direzione da cui giunsero le pallottole) spari' 'incredibilmente' dall'obitorio. Moltre altre persone a conoscenza di fatti scomodi legati all'attentato perirono di morte prematura in incidenti automibilistici, sparatorie o nei classici strani suicidi che si verificarono spesso durante indagini di questo tipo. La seconda commissione di inchiesta ufficiale (l'HSCA) dimostro' inoltre la presenza di un secondo tiratore dalla collinetta (testimoniata da ben 51 persone), rimasto non identificato, che confermo' l'ipotesi di complotto. Il figlio di Howard Hunt, noto agente CIA coinvolto nello scandalo Watergate, dichiaro' inoltre che suo padre era nella Dealey Plaza quando Kennedy fu assassinato. E infatti sono state scoperte delle fotografie che lo riprendono insieme a James Earl Ray (lo stesso assassino di Martin Luther King) e Frank Sturgis. Ma allora chi poteva aver condotto una simile operazione di copertura e depistamento delle indagini, se non proprio gli stessi uomini dei servizi segreti al servizio dei poteri forti?
Fonte : Rivelazioni non autorizzate
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