La moneta di proprieta' nel Terzo Reich
Un altro, clamoroso caso di moneta statale esente da debito che ebbe l'effetto di domare in pochi
anni l'iperinflazione, la recessione e la disoccupazione, eliminando il debito pubblico e non
facendone contrarre di nuovo durante una lunga guerra, fu quello delle Reichsbank diretta da Hjalmar Schacht durante il Terzo Reich. Il Nazionalsocialismo, volendo impegnare la Germania in una guerra gigantesca, aveva bisogno sia di rilanciare l'economia, che di armare il Paese, che di legare a se' la popolazione, per indurla ad accettare di combattere e morire; e tutto cio' era da
realizzarsi partendo da una situazione disastrosa di economia e finanza. I fini perseguiti dal Nazionalsocialismo e l'esito della sua politica sono anche troppo noti e non abbisognano di commenti, ma la soluzione tecnica adottata sotto di esso per il problema economico-finanziario risulto' efficacissima, in se'. La Germania, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, era si' distrutta, ma, come per magia, non aveva accumulato alcun debito pubblico.
Quella soluzione era tanto efficace che gli Alleati, i quali, a causa della guerra, si ritrovarono gravati da un debito pubblico moltiplicato verso le loro rispettive Banche Centrali, imposero alla Repubblica Federale Tedesca di rinunciare alla moneta senza debito e di adottare anch'essa il sistema di indebitamento verso la sua Banca Centrale.
Ossia, la Repubblica Federale Tedesca dovette spogliarsi della sovranita' monetaria inerente alla sovranita' statale, cedendola alla Bundesbank, cosi che in seguito, per finanziarsi, si ritrovo' a dover pagare a essa il denaro, indebitandosi. Altrimenti si rischiava che i popoli delle grandi democrazie che avevano sostenuto tanti sacrifici per difendere la democrazia e donarla ai Tedeschi, scoprissero che quelle non erano affatto democrazie, ma plutocrazie bancarie che si erano arricchite grazie ai
sacrifici e alla guerra, e che forse l'avevano persino voluta.
E il debito pubblico tedesco sali' a 7 miliardi di marchi nel 1959, a 17 nel 1955, a 33 nel 1965, erodendo la capacita' dello Stato di svolgere i suoi compiti, e comprimendo i redditi e gli investimenti privati.
Gradualmente il miracolo della ricostruzione postbellica tedesca si imbolsi' e la Germania cesso' di rappresentare un pericoloso termine di paragone per i cittadini delle potenze vincitrici della guerra, ma vinte dal loro indebitamento pubblico verso le rispettive Banche Centrali e dal conseguente carico fiscale.
Sul punto evidenziamo che il debito pubblico degli USA era di 25.000 milioni di dollari nel 1919, di 270.000 milioni nel 1945, e di 475.000 milioni circa dopo il pasticcio del Vietnam.
Fonte Euroschiavi pag 249-250
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