La ricerca si basa sulla consultazione di dossier americani, fonti giudiziarie e dichiarazioni di ex-componenti dei servizi segreti. Nel report sono citati anche atti di indagine.
Secondo Di Salvo a compiere l'attentato sarebbero stati agenti della Oas (un'organizzazione che promuoveva la presenza coloniale francese in Algeria). (1)
Claudio Moffa, professore ordinario presso la Facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' di Teramo e sostenitore della sovranita' monetaria,in un documento evidenzia :
1-i legami del Mossad con il capo dell'Oas
2-il 25 luglio 1961 Oas invia una lettera di minaccia a Mattei per il suo sostegno alla guerriglia algerina
3-le posizioni anti-Israeliane di Mattei in tre situazioni :
: il primo è una lettera in data 23 settembre 1957 del
sottosegretario agli Esteri Alberto Folchi a Mattei. L’ENI è in pieno contenzioso con
Israele, che si oppone ad un congruo risarcimento per i beni razziati dalle proprie
truppe nei campi petroliferi italo-belgi-egiziani di Abu Rudeis durante la guerra di
Suez del novembre ’56. L’ammontare dei danni e delle sottrazioni è calcolato dall’ENI
in circa 2 milioni di dollari dell’epoca. Ma durante le trattative gli israeliani puntano i
piedi, e Mattei a un certo punto decide di romperle, chiedendo contestualmente al
governo italiano di esser libero di lanciare una campagna di stampa contro
l’atteggiamento della delegazione di Tel Aviv. La risposta alla fine è no: prima il ministro
Carrobio – alto funzionario della Farnesina – chiede a Mattei di attendere un nuovo
tentativo diplomatico, poi a settembre, è appunto Folchi a ammonire – pur riconoscendo
i torti di Israele nella vicenda – che un eventuale “inasprimento polemico … non solo
potrebbe nuocere ai buoni rapporti fra l’Italia e Israele … ma suscitare negative
ripercussioni in quei circoli politici e finanziari americani dove le simpatie e la solidarietà
anche materiale per Israele hanno così larga parte”.
Siamo nel 1957: il problema sollevato mezzo secolo dopo dal saggio di Walt e
Mearsheimer 2 già esisteva.
Il secondo documento è costituito da un articolo e un trafiletto tratti da “Il Giornale
d’Italia” del 15 novembre 1961, relativi ad un credito imponente concesso dall’ENI
all’Egitto – 30 miliardi di lire dell’epoca – e a un colloquio di due ore di Mattei in visita
al Cairo, con Nasser. Nasser era – come vedremo anche dai documenti citati nel
presente articolo – il nemico principale dello Stato ebraico in Medio Oriente, una vera
e propria ossessione per Israele negli anni Cinquanta e Sessanta: lo stesso ruolo
svolto da Saddam Hussein dagli anni Ottanta fino al suo assassinio, e da Ahmedinejad
oggi. Come poteva la vicenda Mattei non interferire ed ostacolare la strategia israeliana
non solo in Medio Oriente, ma anche verso l’Occidente?
Il terzo documento, del dicembre 1961, è ancora più interessante: è una lista di
interlocutori dell’ANIC – la consociata dell’ENI diretta all’epoca da Cefis – residenti
in Israele, cittadini israeliani, di cui il primo è definito “ns. agente”. Una lista venuta
alla luce – stando alle carte dell’Archivio ENI da cui, come gli altri due documenti già
citati, è stata tratta – dopo un’inchiesta interna: era accaduto che nell’estate del ’61,
un bollettino tedesco sul petrolio aveva rivelato l’esistenza di rapporti economici fra
l’ENI e Israele, e la notizia aveva scatenato proteste in tutto il mondo arabo, i cui
paesi – uniti attraverso la Lega araba in un Comitato per il boicottaggio di Israele -
avevano chiesto spiegazioni a Mattei. Il presidente dell’ENI si era affrettato a smentire
tutto, con parole forti: “L’ENI non ha rapporti con Israele e non intende averne
sotto nessun aspetto” scriveva in una lettera all’ambasciatore della RAU a Roma
del 12 ottobre 1961 (vedi il documento inedito qui pubblicato). Ma le voci continuarono,
e a dicembre usciva fuori la verità: i rapporti con Israele esistevano, attraverso l’ANIC
controllata da Cefis.
Nel gennaio del 1962 Cefis viene espulso dall’ENI; a luglio Montanelli spara sul
“Corriere della Sera” i servizi infamanti su Mattei, ricchi di dati sulla situazione
interna alla compagnia di stato; a ottobre Mattei viene assassinato. È sbagliato o
esagerato sostenere a questo punto che bisogna rivedere molte cose del caso Mattei,
di solito interpretato alla luce delle contraddizioni fra Est e Ovest, fra l’ENI e le Sette
sorelle, o addirittura fra le correnti del partito cui Mattei apparteneva, la DC? (2)
Fonti :
(1) http://www.wallstreetitalia.com/article/1522901/lo-scoop/eni-morte-mattei-furono-agenti-segreti-francesi-con-placet-cia.aspx
(2) http://www.claudiomoffa.it/pdf/Moffa%20eurasia_255-269.pdf
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