P.S. delle 17:25 – Prego di leggere il post scriptum in fondo al testo del post. Credo sia importante per capire certe cose.
Rispondo a tutti coloro che da ieri mi scrivono e mi mandano messaggi.
L’aggressione che ho subito mi è stata portata da un personaggio noto ai tribunali nostrani, già condannato in via definitiva per vari reati: per esempio, un’aggressione a colpi di spranghe e bastoni perpetrata, come fanno i bravi vigliacchi, in branco con una bella squadra di colleghi, lesioni personali e porto abusivo d’armi. A ben guardare, un povero infelice capace di esprimersi solo a quei livelli. Perché abbia rivolto le sue attenzioni a me non è del tutto chiaro. Militante di Casa Pound, non dovrebbe avere interesse a fare ciò che ha fatto, visto che la legge demenziale sull’obbligatorietà dei vaccini è un parto della sinistra, vale a dire dei nemici giurati del suo partito. Eppure, sabato scorso Casa Pound aveva allestito qualcosa che potrebbe ricordare da vicino una trappola: una saletta microscopica, una dotazione video pessima, nessuna raccolta fondi per l’acquisto del microscopio e, soprattutto, aveva imposto la presenza di una dottoressa che, totalmente incompetente dell’argomento che io trattavo, pareva essere stata messa lì apposta per fare da disturbatrice e provocatrice. Ad oggi, a due giorni di distanza dal fatto, nessun responsabile di Casa Pound si è fatto vivo non solo per chiarire la posizione del loro affiliato ma appena per scusarsi dell’organizazione grottesca della conferenza. Forse qualcuno mi spiegherà quel silenzio.
Ciò che è accaduto è l’ennesimo avvertimento nei riguardi miei e di mia moglie. A partire dai vecchi tempi delle patologie dei militari, noi siamo sempre stati fastidiosi per chi conta davvero in questo povero pianeta. Abbiamo disturbato il business dell’incenerimento dei rifiuti, delle centrali a biomasse, delle porcherie aggiunte negli alimenti e ora, forse passando ogni limite, abbiamo toccato i vaccini, cioè la forma d’investimento che surclassa il business delle armi e della droga per redditività, con il vantaggio di essere non solo legale ma santificato.
È così che le azioni del regime si sono moltiplicate e il solo sottrarci il microscopio pare non bastare più. Forse qualcuno ricorda come ci fu impedito di tenere la conferenza sui vaccini programmata al parlamento europeo di Bruxelles, come siano state bloccate le nostre ricerche sulla leucemia (“punizione” perché ficchiamo il naso nei vaccini), come ci siano stati sequestrati i computer con tutto quanto ne è seguito… Ora c’è stato un chiarimento a basso livello, in modo che chiunque capisca: quello della violenza fisica per me e delle minacce a mia moglie (“le farò fare una brutta fine!”).
Ora si deve decidere sul da farsi e non c’è più tempo per le chiacchiere: o la piantiamo o continuiamo.
Se la piantiamo, non abbiamo perso noi ma voi e, soprattutto, i vostri figli.
Se continuiamo, non possiamo farlo come abbiamo fatto finora, in balia di tutto e di tutti. La prossima mossa è ovvia e banale: ci faranno fuori. Ma lo faranno senza rischiare e le maniere più facili sono due: un incidente stradale o una rapina finita male. L’incidente sarà archiviato e nessuno troverà mai i rapinatori.
Non ci sono dubbi: si danno quattro soldi a un personaggio come quello della serata romana, gli si assicura l’impunità e il gioco è fatto per il sollievo di chi tanto fatica a portarsi a casa qualche milione.
I messaggi di solidarietà sono i benvenuti, ma con quelli non si va da nessuna parte.
Che facciamo?
P.S. delle 17:25
In assenza di reazioni da parte di Casa Pound, un amico mi manda il link https://www.facebook.com/1637391314/posts/10214499643758337/
Temo che stiamo precipitando ad un livello pari alla temperatura di Capo Nord a febbraio.
Chiarisco: la dottoressa Arianna Casoni (vedi informazioni su Internet) non aveva alcun diritto d’intervenire alla MIA conferenza e io ho cercato per almeno tre quarti d’ora di spiegare che non volevo intrusi. Stupidamente, alla fine ho ceduto e quella ha preso immediatamente un tono grottescamente saccente e un comportamento che probabilmente funzionerà nei salotti che frequenta ma non quando si fanno conferenze. I suoi interventi, poi, oltre ad esser del tutto indebiti, hanno semplicemente mostrato la sua totale incompetenza, e mi fermo qui anche se ci sarebbe molto altro da aggiungere. Che fosse stata messa lì per irritarmi era fin troppo evidente e quando, a fine giornata, ha sparato che i medici danno tutte le informazioni richieste sui vaccini era inevitabile che io, oltre che il pubblico vistosamente spazientito, non potessi permette un simile sconcio. L’autrice del pistolotto via Facebook riportato sopra pare insinuare che io non accetti confronti. La verità è che io i confronti non solo li accetto ma li cerco da anni senza trovare controparti. Se la dottoressa Casoni è disposta, io sono pronto, anche se è evidente che sarebbe una perdita di tempo perché sotto un certo livello si perde ogni interesse.
Proseguendo, il giovane che mi ha assalito non ha affatto sceso le scale con me come, mentendo, si afferma, non ha avuto alcun diverbio e io l’ho visto solo per un attimo un attimo prima che mi colpisse. In quel momento io ero con una decina di persone venute a stringermi la mano e a salutarmi e certo non potevo aspettarmi un’aggressione, peraltro del tutto immotivata. La signora di Facebook finge d’ignorare chi sia il personaggio. Per sua memoria, si tratta di un giovane affiliato a Casa Pound, noto ai tribunali per alcune imprese di violenza che gli hanno fatto rimediare almeno una condanna a due anni e due mesi passata in giudicato da scontare ai servizi sociali. Che ci facesse lì è tutto da illustrare. Sempre per la precisione, informo la signora di Facebook che non si è trattato di uno schiaffo ma di un pugno molto violento scagliato con la tecnica del picchiatore esperto, vale a dire con la parte della mano chiusa a pugno cui si attacca il mignolo. Questo perché quella parte della mano è morbida e il colpo non lascia traccia visibile. Se come, curiosamente, afferma la sullodata signora, io fossi stato colpito da uno schiaffo, sarebbe rimasto un segno visibile che qualunque medico di pronto soccorso avrebbe potuto rilevare. Insomma, la signora avrebbe potuto informarsi dal gentile aggressore circa la tecnica, se non altro per raccontare una menzogna in meno.
Se, oltre al danno di una conferenza in condizioni vergognose e di un pugno che mi ha fatto perdere i sensi per qualche secondo devo subire anche l’affronto di giustificazioni squallide che addirittura mi accusano di qualcosa, forse è opportuno che io cancelli certa gente dalla mia vita. E forse è opportuno che anche la “giustizia” sia un po’ più attenta a chi manda a spasso per il mondo. Quanto a Casa Pound, non credo ci sia bisogno di altro.
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