di Gianni Lannes
Illusioni grulline in salsa leghista. La legge Lorenzin non si tocca: parola del nuovo governo. Dunque, hanno mandato in onda propaganda e promesse utili a sgraffignare voti agli allocchi. Il 4 giugno 2018 il neo ministro della “Salute” Giulia Grillo ha dichiarato:
«I vaccini sono parte del Contratto. C'è una parte del contratto che ne parla, piccola, ma c'è. E su questo agiremo in sinergia con il resto del Governo. Quando lo faremo, vi comunicheremo modi e tempi. Sono tanti i dossier aperti di cui occuparci e che hanno anche una certa urgenza. Quindi ora mi trovo a prendere atto del contingente. Poi cercheremo di iniziare a lavorare, il prima possibile, rispetto al contratto 5Stelle-Lega, cercando di capire come realizzare le novità che vogliamo introdurre. Con Beatrice Lorenzin c'è stato un vero e proprio passaggio di consegne che ho molto apprezzato. Mi ha presentato una serie di questioni, in particolare quelle che devono ancora essere completate».
Dunque la legge 119 del 2017 che ha convertito il famigerato decreto Lorenzin-Mattarella, non sarà abrogata. Peggio: resta l’obbligatorietà vaccinale.
Della serie fumo negli occhi dei creduloni. C’è un comunicato stampa diramato dal senatore Paolo Arrigoni: si informa che la Lega ha presentato al Senato un disegno di legge che prevede soltanto l'eliminazione del provvedimento di esclusione dai servizi per l'infanzia dei bambini nella fascia di età 0-6 anni, non in regola con le vaccinazioni e la modifica del secondo comma dell' articolo 1 della legge 119/2017. Tale modifica consentirebbe la disponibilità e fruibilità di vaccini monocomponenti, utili per completare il percorso vaccinale di quei soggetti che hanno già contratto immunità naturale da malattie infettive e ai quali, fino ad ora, secondo le disposizioni di legge, sarebbero comunque somministrati vaccini multipli, con evidenti rischi di iperimmunizzazione. La proposta di legge è stata depositata agli atti del Senato in data 14 maggio 2018 e resta in attesa di una calendarizzazione per iniziare l'iter di discussione e di approvazione, in mancanza di un nuovo Governo. Peggio di così e tanti cari saluti ai gonzi.
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