Da due giorni non si fa altro che parlare del progetto europeo ADRIARadNet che prevede l’installazione di nuovi sistemi radar in Abruzzo, Marche, Croazia e Albania. Notizia lanciata dall’ANSA a seguito della confernza di L’Aquila del 24 Luglio 2015.
Sul territorio italiano ci sono già installate diverse postazioni radar di monitoraggio meteorologico. Ciò che mi ha colpito particolarmente sono le seguenti affermazioni:
“Lo scopo di ADRIARadNet è quello di integrare e potenziare le reti di MONITORAGGIO già esistenti con l’aggiunta di particolari miniradar meteorologici in grado di monitorare efficacemente la precipitazione in atto”
“Questi sistemi innovativi sono delle vere e proprie sentinelle CONTRO i temporali e le alluvioni a disposizione delle comunità centro-adriatiche e delle istituzioni di prevenzione e protezione civile”.
Come fa del semplice MONITORAGGIO a combattere eventuali eventi atmosferici estremi? Cosa vuole dire che questi sistemi innovativi sono delle vere e proprie sentinelleCONTRO i temporali e le alluvioni? Come fanno ad essere CONTRO? Come vengono combattuti questi eventi? Che utilità avrebbero questi radar su questi fenomeni se trattasi solo di monitoraggio? Utilizzano altri strumenti per far regredire questi eventi o farli evaporare? Sono tutte delle gran BALLE! Questi sono semplicemente altre armi climatiche.
Sul territorio nazionale e in Europa sono già installati diversi sistemi di monitoraggio meteo, e son convinto che questi strumenti, più che monitorare, servono a generare, potenziare e direzionare eventi atmosferici violenti grazie al rilascio di onde elettromagnetiche e all’ausilio di altri strumenti e altri fattori. Dalle immagini satellitari vediamo quotidianamente la formazione di bombe d’acqua che non sono frutto di fronti meteorologici estremi provenienti chissà da dove che si potenziano nel loro percorso, come vogliono farci credere. Questi vengono creati sul posto e al bisogno!
Stanotte ore 1.50 locali
A me questi fasci di onde elettromagnetiche fanno riflettere non poco!
Nei giorni scorsi i media di regime non hanno fatto altro che parlare dell’arrivo di Circe per questo fine settimana che avrebbe potuto causare addirittura dei tornado. Eventi cmq impossibili alle nostre latitudini. Gli eventi estremi dei giorni scorsi, che hanno colpito varie parti d’Italia, non hanno nulla a che vedere con questo Circe. Questi eventi meteorologici estremi sono stati tutti creati sul posto. Basta guardare le immagini satellitari.
Ecco di seguito la giornata del 25 Luglio 2015
https://www.youtube.com/watch?v=-3OvLRy5YZs
E di seguito quella del 24 Luglio 2015
https://www.youtube.com/watch?v=UE8z5dki_Iw
Oltretutto siamo già inondati di strumenti che rilasciano onde elettromagnetiche a tutto spiano, può essere mai che nessuno si preoccupi dell’installazione continua di strumenti nocivi per l’ambiente e per la salute?
Ecco la notizia originale dell’ANSA sul progetto ADRIARadNet:
http://www5.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/clima/2015/07/24/clima-in-italia-arrivano-radar-anti-nubifragi-progetto-ue_6c2af644-a279-4353-a22a-54d88f7b57be.html
(ANSA) – L’AQUILA, 24 LUG – Previsione a breve termine di eventi severi come nubifragi, alluvioni, grandinate e temporali e per il monitoraggio a fini di Protezione Civile: questa la funzione di quattro radar meteorologici che stanno per sbarcare in Italia, Abruzzo e Marche, e in Adriatico, in Croazia e Albania. E’ il progetto Europeo ADRIARadNet la cui conferenza finale si è tenuta all’ Aquila.
In particolare il progetto prevede lo sviluppo di un sistema integrato composto da mini-radar meteorologici, da sensori satellitari, da modelli numerici di previsione idro-meteorologica e da una piattaforma web per interscambio dati. I dati raccolti dai quattro miniradar a basso costo installati nelle aree-test saranno integrati con quelli della rete di sensori di precipitazione e con le uscite dei modelli idrometeorologici. Altro obiettivo quello di creare un sistema informatico via web che possa essere usato sia come collettore dei dati dei sensori di monitoraggio e dei modelli idrometeorologici degli istituti coinvolti capace di veicolare tutte le informazioni utili al controllo degli eventi atmosferici.
“Lo scopo di ADRIARadNet – ha spiegato il responsabile della protezione civile abruzzese, Mario Mazzocca – è quello di integrare e potenziare le reti di monitoraggio già esistenti con l’aggiunta di particolari miniradar meteorologici in grado di monitorare efficacemente la precipitazione in atto“.
“Questi sistemi innovativi – ha spiegato il direttore del Centro di Eccellenza, Cetemps, e coordinatore del progetto, prof. Frank Marzano – sono delle vere e proprie sentinelle CONTRO i temporali e le alluvioni a disposizione delle comunità centro-adriatiche e delle istituzioni di prevenzione e protezione civile“. Il progetto ha visto a lavoro gli esperti per oltre due anni e mezzo e si avvale degli oltre 10 anni di attività di ricerca e sviluppo messa in atto dal Cetemps nel settore del rischio ambientale. Oltre alla protezione civile di Abruzzo e Marche, hanno contribuito al progetto la Fondazione Cima-Albania, il ministero dell’Interno albanese e l’Istituto di Geoscienze di Tirana, la provincia di Dubrovnik e la società Beep Innovation.
Fonte :
https://disquisendo.wordpress.com/2015/07/26/adriaradnet-il-progetto-europeo-che-prevede-linstallazione-di-altre-armi-climatiche-altro-che-radar-anti-nubifragi/
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