I Rizzoli, gia' detentori di una quota minoritaria della testata, nel 1979 rilevano dai proprietari (i fratelli Giuseppe e Feliciano Campi) il 52 per cento della societa' Tv sorrisi e canzoni spa pagando 26 milioni di franchi svizzeri; la somma viene loro fornita da Calvi, il quale trattiene in pegno il pacchetto di maggioranza acquistato dalla Rizzoli editore parcheggiandolo, dopo vari passaggi, presso la Banca Rothschild di Zurigo. Ma Calvi pretende anche che la Rizzoli Sa sottoscriva un impegno irrevocabile - depositato presso un notaio di Zurigo - a riscattare il 52 per cento del settimanale per l'astronomica cifra di 44 milioni e 200 mila dollari (somma comprensiva dei debiti pregressi della Rizzoli International), entro il 31 maggio 1981; cosi', il 9 luglio 1979 Angelo Rizzoli firma una cambiale ''in bianco'', che verra' trovata in copia fra le carte di Gelli e Castiglion Fibocchi accompagnata da un appunto: ''L'originale e' stato consegnato con lettera di accompagnamento della Rizzoli al cav. Calvi del Banco Ambrosiano a garanzia della lettera di impegno della Rizzoli Sa al riacquisto del 52 per cento delle azioni di 'Sorrisi e Canzoni spa''.
Nel 1983, in seguito al crac dell'Ambrosiano, il pacchetto azionario di maggioranza di 'Sorrisi e Canzoni Tv'' finira' nelle mani di Silvio Berlusconi, dopo una transizione 'estero su estero' - in Lussemburgo - di 13 milioni di dollari forniti al piduista della Fininvest dalla Banca Popolare di Novara
Fonte: Trame atlantiche (pag 191-192)
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