La NATO non è affatto un covo di generali, ma accoglie, incoraggia e foraggia i banchieri, li vezzeggia, li premia, li inquadra in cordate di affari, li organizza in truppe disciplinate del crimine finanziario. Le guerre della NATO sono davvero umanitarie, perché si sa che la guerra è la madre di tutti gli affari, perciò senza le guerre i poveri banchieri finirebbero per languire e morire.
I banchieri amano la NATO, perché la NATO ama i banchieri. Se si vuole farsene un'idea basta andare sul sito del Consiglio Atlantico, per scoprire che tra gli sponsor del Consiglio si trovano tutte le principali multinazionali, e non solo della finanza. Non mancano neppure Coca Cola e Google. I posti d'onore sono per Deutsche Bank, la solita Goldman Sachs ed anche JP Morgan.
A JP Morgan la protezione della NATO ha aperto anche lo sfruttamento delle ricchezze minerarie dell'Afghanistan, in particolare dell'oro; uno sfruttamento che la multinazionale finanziaria statunitense sta conducendo avvalendosi della diretta collaborazione del Pentagono. La notizia è anche abbastanza fresca, dato che è stata lanciata appena l'11 maggio scorso da CNN Money; quindi tutte le chiacchiere sulla "exit strategy" della NATO dall'Afghanistan sono fumo mediatico. La NATO rimane, perché c'è l'oro afgano da regalare a JP Morgan. Se non è amore questo. (1)
Tra le multinazionali compaiono anche la Rockfeller & Co e la The City UK legata alla City of London dei Rothschild.
Tra le fondazioni va ricordata la Rockfeller Brothers Fund (2)
Fonti :
(1) http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=453
(2) http://www.atlanticcouncil.org/support/supporters
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