domenica 5 maggio 2019

I MASSONI FURONO RESPONSABILI DELL'ENTRATA IN GUERRA DELL'ITALIA NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE

di Corrado Penna

Chi decise l'entrata in GUERRA dell'ITALIA nel primo CONFLITTO MONDIALE?
L'Italia entrò in guerra perché tre persone lo decisero
Antonio Salandra (capo del governo)
Sidney Sonnino (ministro delgi esteri)
il re Vittorio Emanuele III
furono loro infatti i responsabile della firma di un accordo SEGRETO con l'inghilterra che decise ARBITRARIAMENTE e SENZA NE' CONSENSO NE' CONSAPEVOLEZZA popolare l'entrata in guerra della nostra nazione e quell'orribile, sanguinoso e disastroso conflitto
I due uomini politici (Sonnino e Salandra) appartenevano alla massoneria, la quale era schierata per l'interventismo, contro le tendenze pacifiste del mondo socialista e cattolico
In totale su 12 ministri del govenro italiano 5 erano massoni. I rapporti tra i Savoia e la massoneria d'altronde sono quelli di una collaborazione di lunga data.
Quando si decise SEGRETAMENTE l'entrata in guerra D'Annunzio fu coperto di soldi (per potere pagare i suoi debiti) e fatto rientrare in Italia dove tenne un vomitevole discorso che inneggiava alla guerra e alla violenza come azioni salvifiche e rinnovatrici, un discorso orribile che costituisce il sovvertimento di tutti i principi religiosi, che scimmiotta persino il discorso della montagna per giustificare il futuro scorrimento del sangue. Ad assistere rappresentanti della massoneria di tutta Italia.
Uno dei pochi argini alla guerra, il notissimo uomo politico Giolitti, già capo del cogerno per lunghi anni, viene minacciatop di morte ed in realtà sfugge per poco ad un pubblico linciaggio da parte dei feroci e scatenati interventisti
Il 5 maggio 1915, pochi giorni prima dell’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, Gabriele D’Annunzio tenne – sullo scoglio genovese di Quarto dal quale erano partiti i Mille di Garibaldi – un fiammeggiante discorso di esortazione alla belligeranza. L’orazione del poeta-soldato, rientrato dalla Francia per animare il 'maggio radioso', fu anche una grande manifestazione di unità del 'patriottismo massonico', se è vero, come è vero, che vi assistettero i rappresentanti di ben 400 logge liberomuratorie nazionali, alla testa delle quali vi erano i più alti dignitari.
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