mercoledì 29 luglio 2015

ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI (IAI) : UNA LOBBY POCO CONOSCIUTA CHE LAVORA PER UN GOVERNO MONDIALE

Premessa: il testo che seguira' e' tratto dal libro ' Il segreto del mondialismo' pubblicato nel 1980, quindi i contenuti non sono aggiornati ma sono utili per conoscere una lobby (IAI) poco conosciuta al pubblico e che lavora per un Governo Mondiale.

L'istituto italiano degli Affari internazionali fu creato nel 1965 dalla Fondazione Adriano Olivetti,
l'Associazione di cultura politica Il Mulino e dal Centro Studi Nord Sud su proposta del deputato Altiero Spinelli.
Questo Spinelli e' un curioso personaggio : membro della Commissione della Comunita' Europea, capo del Movimento Federalista Europeo dal 1945 al 1961, che come abbiamo visto e' uno degli anelli di congiunzione per arrivare ad un governo mondiale, egli ''nel 1976 si presento' alle elezioni politiche italiane in lista con i comunisti...''.
Inoltre ''le convinzioni politiche del signor Spinelli non erano sconosciute ai personaggi all'interno della CEE. Il suo sinistrismo militante non gli impedi' d'altro canto di raggiungere la direzione della piu' importante commissione della CEE: quella per la politica industriale e tecnologica, che lo metteva continuamente al corrente di tutti i segreti industriali e tecnologici del nove Paesi del Mercato Comune. Segnaliamo che quest'uomo di 69 anni, che manovrava sempre per spingere a sinistra il Movimento Federalista Europeo, da lui fondato in Italia nel 1943, divenne nel 1965 Direttore dello IAI, filiazione del celebre CFR americano''.
Per caso, ritroviamo, magicamente il nostro nel Bilderberg Group...
Ma, come stiamo per vedere, il vero padrone dell'IAI, altri non era che un grande amico di Spinelli, il presidente della Fiat ''Giovanni Agnelli che in Italia e' cio' che negli Stati Uniti e' David Rockfeller''.
Il gruppo Fiat, da lui presieduto e che fu fondato da suo nonno Edoardo,
impiega piu' di duecentocinquantamila persone. Il suo controllo e' assicurato attraverso l'Istituto Finanziario Industriale (IFI) la Holding di famiglia le cui partecipazioni azionarie vanno ben al di la' del settore automobilistico abbracciando la meccanica, l'aeronautica, il settore bancario, quello assicurativo, il finanziario, l'editoriale e la stampa.
Per dare un'idea dell'importanza di Agnelli, diciamo che possiede il controllo totale della Lancia, della Ferrari, del costruttore di camion francesi Unic, del suo omologo tedesco Magirus Deutz, la Seat in Spagna, partecipazioni importanti in Polonia ed in URSS, in particolare con lo stabilimento automobilistico di Togliattigrad.
Attraverso l'IFI controlla i grandi magazzini La Rinascente, La Fabbri Editori, il quotidiano La Stampa, Il Corriere della Sera, L'Espresso, La Repubblica. Ha anche una partecipazione nella rivista Play Boy italiana, Bantham Books ( casa editrice americana), nella Cinzano, nel Club Mediterranee' (grazie a un accordo intercorso con Edmond de Rothschild), piu' recentemente anche nella societa' produttrice dei profumi Caron, sua figlia Margherita nel 1975 sposo' Alain Elkann, figlio del presidente del Concistoro Israelita di Parigi.
Quanto al suo ruolo politico, secondo una giornalista di Le Monde ''sempre bene informata'', Jacqueline Gratin, Agnelli ''non sfiora che da lontano la politica''.
Il 12 giugno 1978 durante la trasmissione Questionnaire, su TF1, Jean-Louis Servan-Schreiber, preciso' che il loro obiettivo (mondialista), era ''di assicurare la successione di Jean Monnet'', il creatore del Comitato per gli Stati Uniti d'Europa, che contribui' alla firma del trattato di Roma.
E' membro del Partito Repubblicano, suo fratello Umberto siede al senato di Roma come Democratico Cristiano.
Nel 1976 creava intorno al Partito Repubblicano, il partito della borghesia laica. L'operazione si e' conclusa con un fallimento.
Dal 12 giugno al 10 luglio 1978, una campagna di stampa condotta dall'Espresso, una delle riviste controllate dalla famiglia Agnelli, costrinse il presidente della repubblica Giovanni Leone alle dimissioni. L'operazione fu favorevole al Partito Comunista, perche' : ''E' lui che chiedeva la partenza di Leone. Benche' non si augurasse che uno dei suoi membri accedesse alla magistratura suprema''.
Charles Levinson, segretario generale della Federazione Internazionale dei Sindacati dei lavoratori chimici, ci informa che Agnelli ''attraverso l'intermediazione di Caracciolo, suo cognato, ha assunto una partecipazione nel quotidiano comunista Paese Sera, che l'anno scorso aveva fatto registrare un deficit di tre miliardi di lire''. Il gruppo Agnelli avrebbe promesso di rispettare la linea e le opzioni politiche del giornale, aggregando, tuttavia, come direttore Livio Zanetti, prima direttore dell'Espresso. Levinson conclude : ''Quando avremo una redazione comune Pravda-New York Times?''
Molto legato a David Rockfeller, di cui condivide le idee sulla necessita' di un governo mondiale, pensa anche che ''il suo paese, tenendo conto dell'importanza del Partito di Enrico Berlinguer, e' chiamato a diventare il primo testi, per un Paese occidentale, in cui si possa tentare l'integrazione del Partito Comunista nel sistema capitalistico''.
Dal 1977 : ''Giorgio Amendola, membro della direzione del Partito Comunista Italiano, concesse un'intervista alla rivista americana Newsweek, nella quale si mostrava, in maniera inaspettata, molto comprensivo nei riguardi di Agnelli : ''La crisi mondiale, monetaria ed economica, e' diventata per l'Italia una crisi di produzione. Noi comunisti, sappiamo che c'e' una vera crisi e non una manovra dell'imprenditore Agnelli... Vogliamo un compromesso. Non vogliamo la nazionalizzazione della Fiat. Vogliamo aiutare l'avvocato Agnelli a risolvere i suoi problemi''.
Tutte queste precisazioni hanno una grande importanza, perche' sono molti quelli che non esitano a parlare di una collusione tra il PCI e Agnelli...
Quanto alla politica estera, di cui l'IAI, in quanto cinghia di trasmissione italiana del RIIA, e' uno dei principali anelli, e' , se bisogna credere a Rino Sampieri, totalmente sotto il controllo di Agnelli, Nel 1977 concludendo un gigantesco contratto con l'Algeria, l'avvocato impegno' il suo Paese mettendo il governo davanti al fatto compiuto.
Cio' fece dichiarare a Viglione, presidente socialista della Regione Piemonte : ''Agnelli, secondo la sua abitudine ci ha tenuto all'oscuro di tutto. Del resto, in assenza di una vera politica estera del governo, e' lui che in parte detta la politica estera italiana''.
Notiamo, infine, che come risposta ad una domanda posta dalla signora Comogli Calvi, esperta in contabilita', accreditata presso i tribunali, chiese, a nome di un gruppo di piccoli azionisti della Fiat, se rispondeva al vero che la medesima durante l'esercizio finanziario, avesse finanziato alcuni partiti politici. Giovanni Agnelli rispose : '' I partiti politici avevano effettivamente ricevuto alcuni sussidi da parte della Fiat, non tanto per ottenere vantaggi, ma semplicemente perche' un tale aiuto finanziario era di rilevante interesse pubblico''.
Naturalmente Agnelli e' membro della Trilateral Commission, del Bilderberg Group e dell'Istituto Atlantico.
Fortunatamente Agnelli '' non sfiora la politica che da lontano''.
Nello IAI, accanto ad Agnelli non possiamo non citare la presenza particolarmente importante di Guido Carli, ex governatore della Banca d'Italia.
''Praticamente non c'e' stata decisione che sia stata presa in materia economica o finanziaria, durante questi ultimi tredici anni, senza che Carli non sia stato consultato dal ministero delle Finanze. Ultimamente, e' stato sufficiente che un rumore riguardante le sue dimissioni circolasse negli ambienti finanziari, per far perdere alla lira il 5% del suo valore in una sola seduta, sul mercato dei cambi''.
Fatto poco conosciuto, ma molto importante, fu monsignor Montini (futuro Papa Paolo VI) che introdusse Carli all'IRI. Durante la guerra, trova rifugio all'ufficio statistiche del sindacato degli imprenditori Confidustria. Terminata la guerra, lo troviamo al Fondo Monetario Internazionale. Fu proprio la' che Carli incomincio' a stringere relazioni nel mondo molto chiuso dell'alta finanza internazionale, che in seguito gli tornano molto utili. Grazie ai suoi legami con i dirigenti finanziari di Washington, di cui spesso condivide le idee, Guido Carli affronto' con successo la crisi monetaria italiana del 1962... puo' contare anche su appoggi molto seri a Mosca.
Fu lui uno degli ispiratori dell'offensiva commerciale italiana che porto', tra il 1965 ed il 1970, al raddoppio delle transazioni commerciali italiane sul mercato sovietico. Il governatore della Banca d'Italia, d'altro canto, non e' estraneo all'affare della costruzione di uno stabilimento Fiat in URSS : la grande fabbrica automobilistica di Togliattigrad.
Qui alcuni fatti cominciano, o meglio continuano, a diventare conturbanti. ''Carli che fino ad ora
non aveva mai provato la comodita' delle poltrone direzionali delle grandi imprese internazionali, viene nominato, nell'aprile del 1976, membro del comitato consultivo internazionale della Chemical Bank, azienda di proprieta' dei Rockfeller : Qui, rincontra George Ball, responsabile della Lehman Brothers, membro della Trilateral come Agnelli, consigliere per la politica estera di Jimmy Carter e che, durante la campagna elettorale americana, non ha mai smesso di rassicurare, attraverso delle lunghe interviste, i comunisti italiani sulla buona predisposizione, nei loro confronti, del candidato democratico e del suo entourage''.
Qualche tempo dopo , Carli entro' a far parte, come consigliere finanziario, della First Boston Corporation, incaricata del collocamento al pubblico di azioni della Chase Manhattan Bank, banca del gruppo Rockfeller.
Inoltre, intrattenne anche strette relazioni con i dirigenti della Bank of America, la cui succursale, la Banca d'America e d'Italia, costituisce la piu' grossa banca commerciale della penisola, fuori del settore pubblico.
Come bisognava attendersi il nostro e' membro del Bilderberg Group e dell'Istituto Atlantico..
Per affiancare queste altissime personalita' c'e' un uomo di fiducia nella persona di Arrigo Levi. E' un vecchio amico di Giovanni Agnelli, ex direttore della Stampa : ''Formatosi al pensiero anglosassone, nato a Modena nel 1926 da una famiglia ebrea praticante''. Durante la guerra d'indipendenza d'Israele, nel 1948, combatte nel Neghev, nel 1951 discute la tesi di laurea sul tema :
''L'umanesimo nella Bibbia''. Dopo un soggiorno a Londra come addetto al servizio italiano della BBC, passa al Corriere della Sera, dove diventera' corrispodente da Mosca nel 1960.
Ritenuto un buon specialista della politica Est-Ovest ed un buon conoscitore dei problemi della Comunita' Europea, ha insegnato, a Bologna, presso la filiale italiana della John Hopkins University. E' anche autore del libro 'La lunga marcia verso il potere del Partito Comunista Italiano e coautore di 'Dilemmas of Change in Soviet Politics''.
Cosa assai logica e scontata, e' accomunata a Carli e ad Agnelli dalla partecipazione al Bilderberg ed all'Istituto Atlantico.
La IAI, come si puo' vedere, e' in buone mani...
Forniamo ora, con piacere, la lista dei membri appartenenti alla IAI.:
Associazione di Cultura e Politica 'Il Mulino' di Bologna (dottor Evangelisti),
Assolombarda di Milano (dottor Martini),
Associazione Italiana, Consiglio dei Comuni d'Europa (AICCE), Roma (dottor Martini),
Banca Commerciale Italiana, Milano (dottor Sergio Siglienti),
Banca Nazionale del Lavoro, Roma (dottor Brovedani),
Cariplo , Milano (professor R. Ferrara),
Centro di Cultura 'Giancarlo Puecher', Milano (dottor C. Grampana),
Centro Europeo di studi ed Informazioni (CESI) Torino (dottor G. Merlini),
Centro Italiano di Ricerche ed Informazioni sull'Economia (CIRIEC), Milano (dottor Mortara),
Centro Studi della Fondazione 'Adriano Olivetti', Roma (dottor Ristuccia)
Centri Studi Nord e Sud, Napoli (onorevole Compagna)
CGIL Confederazione Italiana del Lavoro, Roma (dottor Bonaccioli),
CISL Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori, Roma (dottor Baduet Glorioso),
Confidustria, Roma (dottor Paolo Savona)
Credito Italiano, Milano (dottor Rivosecchi).
ENI Ente Nazionale Idrocarburi, Roma (dottor Colitti),
Fiat, Torino (avvocato Vittorio Chiusano),
IBM Italia, Roma (dottor A. Di Martino).
IFI Istituto Finanziario Industriale, Torino (dottor G.B. Vacca),
IMI Istituto Mobiliare Italiano, Roma (dottor G. Bollino),
Ingegner Carlo Olivetti, Ivrea (dottor P.N: Rogers),
IISS of London (dottor C. Bertram),
Istituto di Studi Storico Politici della Facolta' di Scienza Politiche di Genova (professor Caldera),
Montedison, Milano (dottor P. Landolfi)
Political Economy Planning (PEP), Londra (M.J. Pinder),
SIOI Societa' Italiana per l'Organizzazione Internazionale, Roma (dottor U. Morra),
Unione Industriali di Torino (dottor Sergio Pininfarina),
UIL Unione Italiana del Lavoro, Roma (dottor A. Rossi).
Come si puo' notare, tra i membri dell'IAI troviamo la presenza di istituti come l'I.I.S.S. E il PEP, dirette emanazioni del R.I.I.A. e del CFR.
L'IAI mantiene relazioni molto particolari con organismi quali la Trilateral di cui fa parte il suo,
presidente Cesare Merlini, con il Bilderberg Group di cui e' membro il suo vicedirettore Stefano Silvestri, con l'Istituto Atlantico il cui Direttore delle Ricerche, Pierre Uri e' membro individuale dello IAI; la stessa cosa vale per Francois Duchene dell'I.I. S.S..
Anche per quanto riguarda i finanziamenti lo IAI non ha niente da invidiare ai suoi fratelli esteri...
Nel 1974, in seguito ad una proposta presentata dal senatore socialista Pieraccini, membro del Comitato d'Onore dello IAI, il parlamento italiano voto' una legge accettata da tutte le forze politiche; essa consentiva il finanziamento dello IAI da parte del governo, nonostante una forte opposizione condotta nei confronti della legge da parte del Movimento Sociale Italiano (MSI).
All'inizio, come potrebbe essere diversamente, i finanziamenti erano assicurati in toto dalla Fondazione Agnelli, Olivetti, Ford e Rockfeller.
Ora l'istituto italiano riceve fondi anche da grandi aziende, banche e multinazionali; tra queste citiamo :
Fiat, IFI, ENI, Confidustria, Comit, Pirelli spa, IBM Italia, IMI, Assolombarda, Cariplo, BNL, Friedrich Naumann Stiftuug, Montedison, Unione degli Industriali di Torino, Honeywell Italia, German Marshall Fund, Esso Italiana, BP Italiana, IRI, Banca d'Italia, Utet, La Rinascente, Mediobanca, Gulf, Fondazione Thyssen, Fondazione Risorse per il futuro, Fondazione Johnson, Fondazione Luigi Einaudi, INA, Credit, Fondazione Volkswagen, Banca Urguijo di Madrid.
In piu' il ministro degli Esteri, la CEE, il ministero per la Riforma Tecnologica e Scientifica, l'ICE (Istituto Commercio Estero) e l'ISPE (Istituto di Studio per la Programmazione Economica), aggiugono il loro contributo finanziario in occasione di conferenze internazionali.


Fonte : Il segreto del Mondialismo di Yann Moncomble

Il sito dell'Istituto Affari Internazionali :

http://www.iai.it/it










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