domenica 19 ottobre 2014

PAPA MONTINI MASSONE

PAPA MONTINI MASSONE

Con Don Villa tocchiamo un punto delicato, quello dei presunti rapporti tra papa Montini e la libera muratoria. L'apertura intellettuale di Paolo VI su molte tematiche ''di confine'' ha fatto ritenere ad alcuni osservatori che il Pontefice coltivasse delle 'simpatie' nei confronti di quel mondo. Don Villa si spinge oltre: ritiene che Paolo VI appartenesse alla massoneria.
''Non convinto : ne sono certo! Peraltro non si tratta nemmeno di una cosa ignota, qui a Brescia. L'ex presidente della Corte d'appello di Brescia, Salvatore Macca, poi magistrato di Corte di Cassazione, in una lettera pubblicata su un quotidiano scrisse ''il massone Montini''. Il presidente di un tribunale puo' contare sempre su buone fonti. Sapeva molte cose, anche in merito al supporto offerto dalla famiglia Montini alla resistenza durante la fase conclusiva della guerra''.
Nel suo libro 'Paolo VI beato?', don Villa cita a sostegno della sua tesi molte 'prove, rinvenibili-secondo il sacerdote-nella posizioni moderniste e 'laiche' assunte da Montini nel corso del suo papato e del Concilio Vaticano II.
Che Montini avesse simpatie laiche emergerebbe, ad esempio, dai testi del lungo dialogo che il Pontefice intrattenne con il teologo Jean Guitton. Proprio Guitton, nel suo libro 'Dialoghi con Paolo VI' riporta una frase del Pontefice : ''Non mi sentivo portato al chiericato, che talvolta mi sembrava statico, chiuso (...) implicante la rinuncia alle tendenze terrene nella misura della sua condanna al mondo (...) se io sento cosi', vuol dire che sono chiamato a un altro stato, dove io mi realizzero' piu' armoniosamente, per il bene comune della Chiesa''.
In un altro libro centrato sul loro intenso colloquio, il teologo francese scriveva di Paolo VI: ''Ho notato quanto il suo pensiero fosse di tipo laico. Con lui non si era in presenza di un 'chierico', ma di un laico promosso, inaspettatamente, al Papato''.
Ma don Villa va oltre, asserendo di aver scoperto inconfutabili indizi circa l'appartenenza di Montini alla massoneria.
''Al cimitero di Verolavecchia, qui in provincia di Brescia, si trovano le pietre tombali della famiglia materna di Montini, gli Alghisi. Il sacello della madre di Paolo VI fu disegnato dal Pontefice in persona, quando la madre mori. Ebbene, sul tombale in pietra vi sono i simboli massonici : la squadra e il compasso, sovrastati da un triangolo''. La fotografia della tomba in effetti colpisce : quelli impressi sulla pietra sembrano effettivamente simboli massonici.
Difficile, naturalmente, valutare le affermazioni del sacerdote bresciano, che nei suoi libri su Paolo VI e sulla massoneria porta come ''prove'' dichiarazioni e testi del papato di Montini che potrebbero semplicemente essere interpretati come posizioni di 'apertura' in un momento di particolare dinamismo della Chiesa.
Resta tuttavia il fatto che Montini ebbe-sul piano storico- rapporti con discussi esponenti della massoneria. In particolare, quando resse come cardinale la diocesi di Milano aveva conosciuto un rampante finanziere siciliano : Michele Sindona. Questi si era mostrato molto generoso con  la diocesi milanese, e in cambio aveva ricevuto la possibilita' di entrare in contatto con lo Ior gia' nel 1960.
Il 21 giugno 1963 Montini divenne Papa. Il Gran Mestro Giordano Gamberini, il giorno stesso dell'annuncio, affermo', ''Questo e' l'uomo che fa per noi''
Dopo l'elezione, Montini chiamo' Sindona a Roma e gli affido' una consulenza per lo Ior, chiedendogli di modernizzare la banca. All'epoca Sindona era in grande ascesa, faceva affari con Nixon, aveva rapporti con l'amministrazione americana, con il capo della CIA e con importanti esponenti della Democrazia Cristiana. Nel 1968 Paolo VI chiamo' allo Ior monsignor Marcinkus, che era stato sua guardia del corpo e che poi tessera' i rapporti con Sindona e con Calvi.
(..)
Montini ebbe modo di conoscere anche Licio Gelli. Nel 1965, durante il pontificato di Paolo VI, gli venne anche riconosciuta dal Vaticano la nomina a commendatore Equitem Ordinis Sancti Silvestri Papae.
(...)
Non bisogna poi dimenticare che papa Montini era una figura vista con molta simpatia dal governo americano. Nel corso del suo lavoro come segretario di Stato in Vaticano aveva stretto rapporti con il cardinale Francis Spellman, ''gran protettore' dei Cavalieri di Malta, una lobby molto potente con aderenze massoniche.

Fonte Fratelli d'Italia di Ferruccio Pinotti

Vedi anche i seguenti link :

http://www.iskrae.eu/?p=18392

http://www.disinformazione.it/pentalfaepaolovi.htm

http://www.affaritaliani.it/cronache/paolo-vi-massoneria-mafia070614.html?refresh_ce












Nessun commento:

Posta un commento