Se nel 1980 il Debito Pubblico era il 57% del PIL, nel 1994 sara' del 124% del PIL. La colpa di questa impennata a cosa fu dovuta? Tutti concordano che si sia trattato di una spesa pubblica impazzita, ma le cose stanno veramente o solamente in questi termini? No, il nostro problema e' nato con un indebitamento esponenziale, dopo che nel 1981 il ministro Andreatta e il Governatore della Banca d'Italia Ciampi, sancirono il 'divorzio' tra Palazzo Koch e il Tesoro.
Bankitalia non dovra' piu' obbligatoriamente acquistare i Titoli non piazzati concordando il tasso di interesse : il Tesoro dovette offrire i tassi piu' alti d'Europa fino al 18%. Pertanto gia' nel 1985 la spesa per gli interessi arrivo' a quasi il 10% del PIL quando nel 1980 era del 6,4% : dopo dieci anni e cioe' nel 1992 il Debito Pubblico era passato dal 60% al 120% del PIL.
S. Tamburro evidenzia come l'Italia avesse nel 1984 una spesa pubblica che incideva sul PIL per il 42,1 % al netto degli interessi sul Debito che erano dell'8% del PIL (quando prima del 'divorzio' erano del 6,4%) mentre nella zona UE erano del 4,1%.
L'anno successivo gli interessi gravavano sul PIL gia' del 10%. Dieci anni dopo e cioe' nel 1994, l'Italia aveva una spesa pubblica del 42,9 sul PIL (cresciuta solo dello 0,8%) ma pagava l'11,4% del PIL per interessi sul Debito (cioe' il 3,4% in piu' in dieci anni), mentre la media UE (senza l'Italia) la media della spesa pubblica rispetto al PIL e' stata del 45,5% nel 1984 (zona euro del 46,7%), mentre nel 1994 del 46,6% (zona euro del 47,7%). Pertanto l'Italia ha avuto una spesa pubblica sotto la media europea e cresciuta meno della media europea, quindi dove sta il problema? Il problema italiano e' stato (ed e') che ad esempio nel 1993 gli italiani hanno pagato il 13% del PIL in interessi sul Debito, quando la media UE era del 4,3% e della zona euro del 4,4%
Fonte :
La Questione Monetaria di Pietro Ferrari
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