lunedì 16 gennaio 2017

SINDACO DI VISSO (CITTA' COLPITA DAL TERREMOTO) : GLI SMS POST-TERREMOTO SONO UN INGANNO


Il gelo che ha investito in questi giorni quasi tutta l'Italia, continua a non dare tregua, con temperature al di sotto delle medie stagionali. C'era da aspettarselo. Se il fontanone di Roma,  con lastre di ghiaccio che escono dalle fontane rappresenta un'attrazione turistica, c'è chi, come i terremotati del sisma del 24 agosto, del 26 e 30 ottobre che sono disperati.   

Mentre a Norcia, pochi giorni fa è stato inaugurato tramite l'Esercito, un terzo modulo abitativo, che permetterà a una ventina di persone di trascorre l'inverno e il gelo in una struttura al riparo dalle temperature glaciali, le Marche sembrano essere abbandonate a se stesse. I terremotati vivono in roulotte, con tanto di stalattiti di ghiaccio. Eppure il sisma è del 24 agosto scorso. Poi quello del 26 e 30 ottobre ha messo in ginocchio 60 comuni del Maceratese. Molte le visite prima del referundum di tutte le cariche istituzionali, per far sentire la vicinanza dello Stato alle popolazioni terremotate che in poco meno di 2 minuti hanno perso tutto: casa, attività commerciali. Ora sono soli e costretti a vivere come ladri, per raccogliere in cinque minuti, per ragioni di sicurezza dovute alla sequenza sismica ancora in corso, nel reperire coperte, maglioni pesanti, il cambio giornaliero, un paio di scarpe.

Nonostante le temperature notturne arrivino oltre i meno 10 gradi, i riflettori delle tv sono spenti. E la gente, continua a rimboccarsi le maniche, patendo il freddo e temperature gelide.  Ma le casette e le tensostrutture anche per gli animali, che continuano a morire per il freddo, promesse fatte all'indomani del sisma di magnitudo 6.5, non ci sono ancora. Siamo nel 2017, ma chi passa a fatica con le catene in questi luoghi, ha di fronte a sé una situazione surreale. Sfollati abbandonati a se stessi. Solo questo si nota. 

Giuliano Pazzagliani, sindaco di Visso, uno dei borghi più belli dei monti Sibillini, le cui immagini della devastazione del sisma, hanno fatto il giro del mondo, non ci sta nel vedere  la propria cittadina, dopo oltre due mesi, dimenticata da tutti. E lancia una provocazione a Panorama.it, “gli sms solidali sono ingannevoli!”.

Perché?
Si promuovono come intervento a favore dei terremotati per ricostruire le scuole, anche se poi in realtà potrebbero essere utilizzati anche per altri scopi come si evince nel sito della protezione civile. La convinzione di chi dona è che lo sta facendo a favore delle popolazioni colpite, nello specifico a favore delle scuole, mentre in realtà l'aiuto è solo a favore dello stato che cosi si trova sollevato dall'onere.

E allora cosa fare?
Sarebbe non solo più opportuno ma un vero e proprio dovere morale utilizzare quelle risorse (ricavato degli sms solidali ndr) a favore delle popolazioni colpite, per esempio. aiutando artigiani, commercianti e allevatori. In questo modo l'aiuto sarebbe a favore non solo della popolazione ma addirittura dell'intero territorio perché aiutando la base del sistema economico se ne garantisce la sopravvivenza.

Parliamo dell'accentramento legislativo, disposto dal Governo...
Sta emergendo che aver accentrato tutto ha complicato le procedure. Cioè le ha rese meno efficaci e in qualche caso ha peggiorato la situazione precedente. Faccio un esempio lampante: la viabilità. Prima era di competenza della Provincia, ora è dell'Anas, compresa la competenza per lo sgombero della neve che la responsabilità degli interventi necessari. E' stato lamentato da tutti un netto peggioramento del servizio.

Come mai?
Nonostante un minor numero di strade da dover seguire, nonostante precipitazioni inferiori a quelle dovute fronteggiare quasi sempre in passato, nonostante le condizioni meteo avverse fossero state largamente previste il servizio è stato pessimo con conseguenze negative che avrebbero potuto diventare tragiche qualora fosse stato necessario effettuare un intervento di soccorso.  Entrando nel dettaglio evidenzio che nei comuni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera è rimasta solo una strada di accesso, dalla quale arrivano i lavoratori (pubblici o privati), oltre a mezzi e forniture e sempre dalla quale transitano mezzi di manutenzione o soccorso.

Una strada sola di accesso, dopo il sisma?
Sì. Lasciarla nelle condizioni in cui è stata lasciata ha significato complicare l'approvvigionamento di acqua alle frazioni rimaste prive, ha comportato la difficoltà per le squadre di manutenzione che dovevano raggiungere rotture sulle linee (elettriche, gas) e ci ha esposti al rischio che eventuali mezzi di soccorso non avrebbero potuto raggiungere l'ospedale. Rimanendo sempre sulle strade evidenzio poi che a 2 mesi e mezzo dalla frana, di cui tutti i tg hanno trasmesso le immagini,  nulla ci è stato comunicato riguardo la riapertura della Valnerina in direzione Roma, viabilità vitale per tutta una serie di motivi e unica di collegamento con metà delle frazioni di Visso. La conseguenza è che per raggiungere Molini,(frazione di Visso, a cinque chilometri venendo da Roma sulla strada statale Valnerina, con ristorante e allevamento di trote ndr) ci volevano 5 minuti, ora quasi 2 ore!!!

Cosa serve per snellire l'iter burocratico, in tempi di urgenza come questa? 
Un maggior coordinamento dei sindaci come livello intermedio tra vertice (commissario e vice) e base (popolazione). Mi convinco sempre di più che sia fondamentale. Solo cosi si potrà chiedere con efficacia soluzioni che noi avevamo indicato in tempo e che ora dimostrano tutta la loro necessità.

Un esempio? 
Uno lampante, sono le strutture provvisorie per il ricovero degli animali. Noi avevamo chiesto la possibilità di autorizzare i tunnel, facili da istallare e eventualmente rimuovere dopo. Avrebbero evitato di dover lasciare gli animali all'aperto a 15 gradi sotto zero, per non farli morire. Sono molti però gli argomenti che in questo modo si potrebbero affrontare e che ci vedrebbero nelle condizioni di poter chiedere con una forza che ora non abbiamo.

Fonte :

http://www.panorama.it/news/cronaca/gli-sms-post-terremoto-sono-un-inganno/





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